Corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione di segreto d’ufficio e falsi ideologici in atto pubblico. Sono le accuse mosse, a vario titolo, a dodici persone che sarebbero state coinvolte in un giro di mazzette per truccare esami e per concedere abilitazioni professionali per ruoli di rilievi su navi mercantili e da crociera.

Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, militari della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Palermo e del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno eseguito misure cautelari nei confronti di tutti i 12 indagati, di cui 5 agli arresti domiciliari, 4 raggiunti dal divieto di dimora nel Comune di Palermo e 3 dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta ha fatto emergere un giro di corruzioni nel rilascio di abilitazioni professionali per il personale marittimo imbarcato su navi mercantili e da crociera: arrestati il responsabile di un centro di formazione palermitano e i membri delle commissioni esaminatrici, responsabili di aver truccato gli esami. Dieci i pubblici ufficiali coinvolti.

L’inchiesta coinvolge quattro dipendenti del Corpo delle Capitanerie di Porto e tre dipendenti dell’Istituto Nautico di Palermo che agivano, in base all’ccusa, in concorso con il titolare della scuola di formazione internazionale marittima “Studio De Santis”, abilitata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a svolgere corsi di formazione marittima propedeutici all’imbarco su unità navali.

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Secondo gli inquirenti, che hanno utilizzato intercettazioni e pedinamenti, i marittimi che formulavano l’istanza per partecipare agli esami, il cui superamento era necessario per ottenere le abilitazioni professionali e le certificazioni previste dalla normativa internazionale per svolgere delicate e importanti mansioni a bordo di navi mercantili e da crociera, venivano “avvicinati” dagli indagati che, secondo l’accusa d’accordo con il Centro internazionale di formazione marittima, promettevano ai candidati il facile superamento delle prove, se avessero frequentato “pre-corsi” a pagamento tenuti dagli stessi pubblici ufficiali che in seguito avrebbero fatto parte della commissione esaminatrice.

Secondo gli investigatori più di 50 candidati sono stati avvicinati e una parte di questi ha effettivamente pagato somme non inferiori ai 1.000 euro per ottenere corsie preferenziali per il superamento degli esami. In alcuni casi, si è anche scoperto che, in occasione dei “pre-corsi” i candidati venivano puntualmente informati degli argomenti che sarebbero stati oggetto di esame. Alcuni avrebbero avuto in anticipo tracce della prova scritta di inglese e sarebbero stati preparati alla traduzione.

L’indagine svelerebbe un sistema di corruzzione che ha ripercussioni su un aspetto di primaria importanza nazionale e internazionale, ovvero la sicurezza dei trasporti legata ai traffici marittimi mercantili e crocieristici. Sarebbero stati rilasciati, infatti, titoli professionali marittimi che hanno reso possibile lo svolgimento di funzioni delicatissime, a bordo di navi da crociera o mercantili, come quelle di responsabile di guardia in coperta e in macchina durante la navigazione. Dall’inchiesta sarebbe emerso il ruolo di Francesco De Santis, amministratore unico del Centro internazionale di formazione marittima. Il suo patrimonio, ritenuto sproporzionato ai guadagni leciti incassati, è stato sottoposto a sequestro “per sproporzione”, in applicazione della disciplina prevista per il reato di corruzione.