La polizia ha arrestato tre uomini, due italiani e un romeno, ricercati da settembre scorso quando scattò l’operazione Free Money per la maxi frode realizzata attraverso l’utilizzo di carte di credito clonate che portò in carcere una ventina persone.
In carcere è finito Sorin Boltasiu 45 anni, residente a Roma. Mentre sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria Carmine Ametrano, 28 anni e Giancarlo Gregoli, 35 anni. Secondo gli investigatori i codici delle carte di credito venivano reperiti ricorrendo ad un vero e proprio “mercato clandestino” on-line.
Gli investigatori della squadra mobile e della polizia postale hanno eseguito i tre arresti per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, al riciclaggio e all’illecito utilizzo di codici di carte di credito clonate.
È emerso che la base operativa del gruppo era a Palermo, ma con ramificazioni anche in ambito nazionale e con profili internazionali, finalizzata al conseguimento di ingenti somme di denaro mediante l’uso fraudolento di codici di carte di credito clonate.
La banda sgominata aveva propaggini internazionali in Russia, Ucraina e Romania. L’operazione, denominata “Free Money”, è partita a seguito della denuncia presentata alla squadra mobile dal direttore di un istituto di credito cittadino, relativa ad un tentativo di frode con carte di credito clonate, avvenuto attraverso l’utilizzo illecito di un pos appartenente a una ditta di autonoleggio con sede a Palermo.
Il giro d’affari accertato dagli investigatori ammonta a circa 3 milioni di euro.
Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, riscontrate, tra l’altro, da servizi di pedinamento, osservazione sul territorio e accertamenti bancari.
Le vittime della truffa erano, nella maggior parte dei casi, possessori statunitensi di carte di credito, clonate da hacker russi, per svariate migliaia di dollari.
La portata del fenomeno, che già da tempo aveva assunto dimensioni considerevoli, aveva destato la preoccupazione delle autorità statunitensi e l’interesse dei media americani.
Non è escluso che quello delle truffe con carte di credito clonate possa essere un nuovo canale di approvvigionamento delle casse della mafia. E ciò sarebbe dimostrato dalla contiguità di alcuni dei destinatari, a note famiglie mafiose palermitane.
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