Non ce l’ha fatta Maurizio Zamparini, l’indimenticato presidente del Palermo calcio, Questa notte il suo cuore, già fortemente provato, ha smesso di battere nella clinica di Cotignola, nel ravennate, dove era già da qualche giorno ricoverato. L’ex patron rosanero aveva subito un primo ricovero d’urgenza nel dicembre scorso all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. In quell’occasione fu trasferito in terapia intensiva per una peritonite. L’intervento andò bene e venne dimesso, ma poi qualche giorno dopo fu costretto ad un nuovo ricovero per ulteriori complicazioni.
Sembrava in miglioramento
Zamparini, che ha compiuto 80 anni il 9 giugno scorso, venne dimesso dalla terapia intensiva e fu trasferito in reparto dopo che le sue condizioni si erano stabilizzate in seguito all’intervento chirurgico del dicembre scorso. L’ex proprietario del club rosanero era lucido e rispondeva positivamente alle sollecitazioni dei medici.
Dichiarato fuori pericolo
Zamparini, che era stato dichiarato fuori pericolo, venne operato per una peritonite, un’infezione che, se non trattata in tempo, può anche estendersi oltre il peritoneo, fino a causare la sepsi, potenzialmente fatale, caratterizzata da shock e insufficienza organo. Soltanto nell’ottobre scorso l’imprenditore friulano, nato a Bagnaria Arsa il 9 giugno 1941, ha vissuto il terribile lutto della scomparsa del figlio Armando di soli 23 anni.
Personaggio vulcanico
La conclusione del rapporto tra l’imprenditore friulano e i tifosi del Palermo è stata drammatica, con il fallimento dell’Unione Sportiva, costringendo i rosanero a ripartire dalla Serie D. Collegata a questa vicenda anche la sua controversia giudiziaria che gli costò gli arresti domiciliari per l’accusa di falso in bilancio e auto riciclaggio. Ma soprattutto Zamparini fa parte della storia positiva del Palermo. Anzi, almanacchi alla mano, di quella più vincente. Giusto ricordare, infatti, che è il primo presidente nella storia Rosanero per più lunga durata (quasi 15 anni, dal 21 luglio 2002 al 27 febbraio 2017) e, dopo il 1° dicembre, anche il primo proprietario durato più a lungo (16 anni, 21 luglio 2002 – 1 dicembre 2018).
I fasti
Zamparini ha scritto la storia parla del Palermo tornato in serie A dopo 31 di assenza nel 2004. Con lui anche la prima presenza nelle coppe europee per ben quattro volte: 2005, 2006 e 2007 con Francesco Guidolin e Delio Rossi nel 2011. Già, in quest’ultimo caso, bisogna menzionare anche la finale di Coppa Italia di Roma, persa con l’Inter post triplete. Zamparini, poi, ha permesso di portare al Palermo giocatori di valore eccelso e talento puro: Luca Toni, Javier Pastore, Edinson Cavani, Fabrizio Miccoli, Paulo Dybala e altri ancora. Tanti nomi che, se tenuti in squadra e non ceduti per fare quadrare i bilanci o perché a certi club non si può dire di no, avrebbero potuto persino portare un trofeo in bacheca, prima o poi.
Il cordoglio
“Maurizio Zamparini non ce l’ha fatta. È morto stanotte dopo un lungo ricovero. Ai suoi familiari il mio cordoglio. Osannato e contestato, è stato comunque un protagonista dello sport a Palermo. Ha fatto sognare i tifosi e li ha fatti spesso arrabbiare. È quasi una regola per chi ad un certo punto sceglie di entrare nel campo delle emozioni e della passione. Per 16 anni ha guidato il club rosanero e, comunque la pensiate, tra luci e ombre, quella stagione rimane impressa nella testa e nel cuore di tanti”. Così, in una nota, il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.
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