“Scusate se non rispondo, sono morta con lui”. Tutto il dolore di una scomparsa tragica e improvvisa come quella di Nicola Farruggio è riassunto nelle poche, strazianti parole della moglie, Rosi Di Stefano, giornalista, imprenditrice e compagna di vita di Nicola.

Una morte, quella del presidente di Federalberghi Palermo, che ha lasciato, e non è retorica o circostanza, una città sgomenta, quasi senza fiato. Andarsene all’improvviso, a 59 anni, fa purtroppo parte della vita, ma quando succede lascia sempre un sapore amaro addosso, di profonda ingiustizia.

Il lavoro, poi il malore

Nicola Farruggio era al lavoro ieri mattina, quando si è sentito male. Aveva appena fatto colazione al Mondello Glam Hotel, la sua ultima “creatura”, l’ultimo albergo che aveva aperto. Un suo post su Facebook, l’ultimo, mostrava proprio la vista dell’alba dalla struttura. Una foto molto bella e molto forte, alla luce di tutto quello che è successo. Non ha fatto in tempo a goderselo, il Mondello Glam Hotel, sulla quale aveva investito molto e in cui credeva molto. L’infarto, improvviso, non gli ha lasciato scampo. e’ successo tutto molto velocemente: il malore, la corsa all’ospedale, purtroppo inutile. Oltre alla moglie, Rosi, lascia anche due figli.

Un uomo appassionato

Un destino che parla di Nicola molto più di tante parole. Ricorda, se ce ne fosse bisogno, di quanto fosse un uomo appassionato della sua professione a cui ha rivolto dedizione e cura come a tutto ciò che amava. Orgoglioso della sua storia imprenditoriale familiare che parte  negli anni ‘20 con il nonno, e fa di lui un albergatore nato, nel senso più letterale, perché nacque in una camera di albergo. Un uomo iperattivo, sempre in movimento, in tutte le sue sfaccettature. Per questo, anche per questo, aveva mal sopportato il periodo Covid. Il dover stare fermo, quasi costretto, oltre alla naturale preoccupazione per gli affari, suoi e della categorie che rappresentava, gli era pesato moltissimo. Non aveva lesinato critiche alla gestione dell’emergenza, ma era riuscito ad andare avanti e a difendere gli albergatori.

Chi era Nicola

Nelle ore successive la sua morte, migliaia di messaggi di ricordo hanno invaso i social e non solo: tutte le istituzioni, dal presidente Schifani al sindaco Lagalla, bipartisan, hanno reso omaggio a Farruggio.

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, ha scritto un lunghissimo e toccante post: “Nicola è stato per 5 anni mio vice presidente vicario. E poi è sempre stato a me vicino in giunta. Abbiamo condivido idee, progetti di futuro, impegno associativo, responsabilità, visione di sviluppo, ma soprattutto siamo stati amici. Ci lascia attoniti la sua mancanza improvvisa. Un vuoto orribile e feroce – scrive la Di Dio – Perché Nicola è stato un uomo sempre presente, impegnato, appassionato. Nel suo lavoro, con la moglie Rosa, con i suoi cari figli, con i colleghi, con i suoi amici. Quella di Nicola è una figura di grande rilievo nel settore turistico e alberghiero siciliano, era un uomo animato da una forte passione per il lavoro, sempre in prima linea nel promuovere l’eccellenza del turismo e nel difendere gli interessi degli operatori di settore. Mi stringo con affetto a Rosa che con Nicola ha condiviso, non solo amore e famiglia, ma anche la gestione appassionata delle loro strutture. Caro Nicola Ti voglio ricordare con le immagini del tuo sorriso negli ultimi ricordi insieme anche agli altri amici attoniti come me.
Ci mancherà il tuo tratto gentile, la tua gioia di vivere contagiosa. Perdiamo un uomo perbene e buono”.

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