I giornalisti Maurizio Zoppi e Piero Messina, il Gruppo Editoriale “L’Espresso” e, per esso, l’ex Direttore Luigi Vicinanza hanno denigrato e diffamato Matteo Tutino.
Sentenza Tribunale civile di Palermo n. 3017/2018 pubblicata il 20.6.2018.
Con sentenza depositata il 20 Giugno 2018, il Tribunale civile dì Palermo ha ritenuto fondate ed ha, quindi, accolto, la domanda avanzata da Matteo Tutino nei confronti dell’Espresso, del suo direttore Luigi Vicinanza e dei giornalisti Maurizio Zoppi e Piero Messina.
In particolare ha osservato il Tribunale di Palermo che, con gli articoli pubblicati nel Luglio 2015, con cui sarebbe stata attribuita al Tutino la grave affermazione «va fatta fuori come suo padre» che, a detta del giornale, egli avrebbe proferito riferendosi alla dott.ssa Lucia Borsellino, all’epoca Assessore alla Sanità e figlia del magistrato Paolo Borsellino tragicamente morto ucciso dalla mafia “è stata divulgata una notizia falsa” dalla “portata indubbiamente screditante dell’immagine e della reputazione dell’attore”.
Ha ancora osservato il Giudice che il risalto dato alla notizia nonostante vi fosse stata la smentita della Procura della Repubblica di Palermo ha palesato, altresì, che la condotta del Direttore “sia stata animata dalla coscienza e volontà di cooperare alla commissione della diffamazione. Conseguentemente ritiene questo giudice che sussista la responsabilità di Vicinanza Luigi a titolo dì concorso doloso nella commissione del fatto illecito”.
Il giudice ha stabilito una condanna a risarcire l’ex primario di Chirurgia Plastica con 30 mila euro
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