I leghisti sono arrivati da tutta Italia al grido di “Matteo, Matteo” per testimoniare la loro solidarietà al leader della Lega Matteo Salvini, sotto processo a Palermo per la vicenda Open Arms. Parlamentari nazionali, regionali ed europei, leader storici come Peppino Calderoli, militanti e una pattuglia di Ministri al completo con Giancarlo Giorgietti, Giuseppe Valditara e Alessandra Locatelli. Lo stato maggiore della Lega, dunque, difende a spada tratta il vicepremier finito sotto processo.
In contemporanea, all’Aula Bunker del Pagliarelli, l’avvocata Giulia Bongiorno concludeva la sua arringa difensiva con queste parole: “Chiedo per Matteo Salvini l’assoluzione perché il fatto non sussiste”. Il processo Open Arms, vede imputato il ministro Salvini per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per non aver fatto sbarcare nell’estate del 2019 i 147 migranti a bordo della nave Open Arms.
Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, dribblava elegantemente le telecamere e affidava il suo pensiero a un post su X, la piattaforma di Elon Musk. La posizione del popolo leghista -mentre in diretta veniva trasmessa dalle casse stereo l’arringa della Bongiorno – è chiara: “Il Ministro Salvini ha solamente difeso i confini dello Stato”, spiegano a più voci leader come Nino Minardo e Raffaele Stancanelli.
“Rispetto per il lavoro di tutti, della pubblica accusa e della difesa – spiega il deputato leghista Nino Minardo – ma noi siamo qui per testimonianza e solidarietà all’amico e al leader di tante battaglie. Da Ministro dell’Interno ha semplicemente fatto quello per cui era stato votato. Tutte le idee sono opinabili e tutte, al tempo stesso vanno rispettate. Ma va anche rispettato l’operato di un Ministro quando fa quello per cui è stato chiamato a governare. Secondo me, Ministro dell’Interno Matteo ha fatto un grande lavoro”.
Il sospetto che l’azione della magistratura sia eterodiretta dalla sinistra resta però sul sottofondo, un sospetto strisciante: tutti confidano nell’equilibrio della magistratura, ma la polemiche contro la cultura sinistrorsa è un refrain condiviso: “ormai in tutta Europa, anche nei paesi guidati da esecutivi di sinistra, la difesa dei confini nazionali è un principio assodato. Qui in Italia è un problema che la sinistra non ha il coraggio di affrontare”, sostiene Annamaria Cisint, eurodeputata leghista, giunta in Sicilia dal Veneto.
Tutti gli esponenti della Lega hanno indossato una t-shirt modello far west con l’effigie di Salvini. Ma tutti tengono a precisare di avere fiducia nella giustizia e non temere la condanna.
Tra i tanti manifestanti anche dei semplici turisti che hanno voluto testimoniare la loro solidarietà al Ministro Salvini. Anche due crocieristi hanno preso d’assalto scelto dalla Lega come punto base al riparo da telecamere e microfoni: “Volevamo andare ai Quattro Canti, ma c’hanno detto che c’era Salvini e volevamo salutarlo, perché sta facendo bene”. Quando ai due signori è stato spiegato che il Ministro e vicepremier era in altre faccende affaccendato, ai due turisti è stato di consolazione poter scorgere il volto del responsabile del Mef Giancarlo Giorgetti. La manifestazione è stata anche l’occasione per riflettere sul tema delle migrazioni e sulla centralità della Sicilia.