Lutto nel mondo della musica siciliana. È morto il violinista Massimo Barrale, per anni primo violino dell’Orchestra sinfonica siciliana. Il musicista è morto questa mattina dopo una lunga malattia. Un violinista di fama internazionale con all’attivo collaborazioni importanti e concerti nei più importanti teatri del globo. Barrale è morto a 64 anni ed era andato in pensione a gennaio del 2020. A dare notizia della morte del musicista è la moglie.
Chi era massimo Barrale
La musica ha sempre fatto parte della vita di Barrale: suo padre era baritono al Teatro Massimo e, come raccontò qualche anno fa, anche se lui avrebbe voluto suonare la batteria, seguì poi la spinta del genitore e decise di concentrarsi invece sul violino. Strumento col quale, sin dagli anni Ottanta, ha regalato emozioni intense al pubblico.
Dal Conservatorio ai grandi palchi internazionali
La sua carriera è cominciata al Conservatorio di Palermo, dove si era diplomato col massimo dei voti e la lode, e dove poi ha anche insegnato, culminata nelle collaborazioni con importanti direttori d’orchestra (Soudan, Ferro, Oren, Bertini, solo per citarne alcuni). Barrale aveva anche un vasto repertorio da solista, che spaziava dalla musica barocca a quella contemporanea. Nel 2005 fondò con il Maestro Caruso l’Omniart Trio, con cui si è esibito in Italia e nel mondo.
Il Brass Group vicino al dolore della famiglia
“Il Maestro Ignazio Garsia, assieme al CdA e a tutto il personale della Fondazione The Brass Group, addolorati della prematura scomparsa del grande musicista, protagonista negli anni di alcune indimenticabili collaborazioni artistiche con l’Orchestra Jazz Siciliana, si unisce al dolore immenso della famiglia del M° Massimo Barrale”.
Il ricordo su Facebook
Massimo Barrale è stato per tanti anni il primo violino della splendida Orchestra Sinfonica Siciliana. Tanti i messaggi sui social. “Lo ricordo sempre sorridente ed estremamente professionale, lo ricordo nei momenti di pausa quando si chiacchierava fra un caffè e l’altro e ci si raccontava la vita, fra aneddoti lavorativi e barzellette, lo ricordo in un concerto in particolare, quando il direttore non era in grado di dare gli attacchi e allora lui, sottovoce, mi disse: “guarda me!”… Lo ricordo come uomo straordinario, onesto e pieno di voglia di vivere… Sono addolorato per la sua scomparsa e mando ai suoi familiari le mie più sentite condoglianze”.
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