In questa fase della pandemia continua ad essere determinante il supporto delle farmacie alle Istituzioni per contenere i contagi e rispondere prontamente alle necessità di salute dei cittadini. In quest’ottica Federfarma ha accolto l’invito del Commissario straordinario Figliuolo a praticare un prezzo massimo di vendita delle mascherine FFP2 pari a 0,75 euro. Federfarma intende così agevolare l’accesso della maggior parte di persone possibile ad un presidio di protezione individuale che, alla luce delle nuove norme varate dal Governo, riveste un’importanza fondamentale per poter continuare a svolgere le normali attività quotidiane.
Accordo raggiunto
Il Protocollo d’intesa sottoscritto oggi tra il Ministro della salute, il Commissario straordinario e le Associazioni di categoria, corrisponde agli indirizzi dettati dal Governo con l’emanazione del decreto-legge 229/2021 che, all’articolo 3, prevede appunto la stipula di un accordo volto ad assicurare la vendita dei dispositivi di protezione individuale FFP2 a prezzi contenuti. L’adesione da parte delle farmacie è su base volontaria.
Farmacie primo presidio sanitario di prossimità
“Auspico una massiccia adesione, da parte dei colleghi, al protocollo d’intesa e li ringrazio per essersi resi sempre disponibili alle richieste delle Istituzioni nell’interesse della collettività, confermando il ruolo della farmacia quale primo presidio sanitario di prossimità integrato nel SSN” dichiara il Presidente di Federfarma Marco Cossolo.
Tassello fondamentale
“Aderire al prezzo massimo di vendita concordato per le mascherine FFP2 è un ulteriore servizio che rientra appieno nell’evoluzione del nuovo modello di farmacia. Una farmacia che non ha paura di cambiare, perché consapevole di essere un tassello fondamentale nel processo di territorializzazione dell’assistenza sanitaria, primo anello di congiunzione tra cittadini e SSN”.
Le nuove regole
Il nuovo “decreto Natale”, entrato in vigore il 25 dicembre, tra le diverse misure impone anche l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 sui mezzi di trasporto pubblici, (lunga percorrenza e locale); nei cinema, teatri e musei, eventi sportivi (al chiuso e all’aperto). Ma l’introduzione dell’obbligo ha dato luogo a una vera e propria corsa all’accaparramento, tant’è che le scorte si stanno esaurendo, con prezzi variegati e in ascesa. Da qui l’intervento del Governo per stabilire prezzi calmierati, sotto l’euro.
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