- Il keniano Lomuket ha sorpreso tutti vincendo di misura l’edizione 95
- Secondo posto per il burundiano Olivier Irabaruta, terzo per l’italiano Nekagenet Crippa
- Delusione per Eric Kiptanui, favorito della vigilia, che non ha concluso la corsa
- Alessio Terrasi, quattordicesimo assoluto in 37’49”, è il migliore dei siciliani
Era tanto attesa la ripartenza ed alla fine è arrivata. A Cursa è ripartita, il Giro podistico internazionale di Castelbuono, insignito dalla World Athletics della Heritage Plaque come corsa di rilevanza storica ed internazionale, ha dato spettacolo come da tradizione.
Il keniano Mark Lomuket, tra gli outsider della vigilia, al termine di dieci giri combattuti ha vinto l’edizione numero 95 del Giro. Classe 1999 e poco conosciuto alla grande platea internazionale è stato capace qualche settimana fa di correre i 5000 in 13’01”68, permettendosi di battere l’etiope Selemon Barega presente ai giochi olimpici di Tokyo.
Lomuket succede all’etiope Korku Tadese vincitore nel 2019, ultima edizione corsa prima del Covid. Il Kenia torna a vincere sulle strade di Castelbuono dopo 4 edizioni, nel 2017 il successo di Rodgers Chumo Kwemoi.
Una gara vivacissima
Gara bellissima, intensa, combattuta come non la si vedeva da anni. Dieci giri nel catino di Castelbuono, poco più di 11 chilometri che sembrano non finire mai. Così come la giostra delle emozioni. L’Italia, a cui manca il successo dal 1989, c’è Nekagenet Crippa guida, controlla, attacca. Ma alla fine si deve arrendere alla regolarità del keniano e dell’atleta del Burundi Olivier Irabaruta che lo supera solo sul finale.
Quarto incomodo, anche lui ci ha provato, con un continuo elastico tra discese e salite lo svedese David Nilsson, che molla solo negli ultimissimi giri.
La regolarità di Lomuket
Lomuket, dunque, chiude la sua fatica in 35’17”, superando di 3” Irabaruta, tesserato in Italia con la Quercia Trentingrana in 35’20”.
Terzo, Neka Crippa (Esercito) in 35’25” a soli 8 secondi da quel successo azzurro che manca da 32 anni.
Crippa “Gran bella gara, ci ho provato”
“Ho fatto una gran bella gara – il commento a caldo di Crippa – ci ho provato dopo il quinto giro, ho provato a dare una scossa (sulla salita di Mario Levante) ma gli avversari sono rimasti lì e alla fine hanno avuto la meglio. Pubblico stupendo, ma questo me lo avevano detto i miei compagni quando mi hanno parlato del Giro”.
La delusione Kiptanui
L’altro keniano, Eric Kiptanui, il più quotato alla vigilia anche perché capace di far segnare il 12° tempo di sempre nella mezza maratona, non è mai stato in gara. Si è mestamente ritirato.
Secondo degli italiani è stato un ottimo Ahmed Ouhda (Casone Noceto), a seguire il compagno di squadra Ilias Aouani.
Terrasi il migliore dei siciliani
In gara anche gli atleti siciliani, più volte a Castelbuono e sempre protagonisti: il migliore di loro è stato Alessio Terrasi alla quarta partecipazione, quattordicesimo assoluto in 37’49”. Un Giro diverso ma emozionante e palpitante come tutti volevano che fosse, il pubblico sugli spalti ordinato e con mascherina, così come gli atleti al via ma solo per qualche metro, ha dato il senso del momento storico alle prese con una pandemia che non vuole arrendersi. Ma Castelbuono e il suo Giro torna a scrivere la sua storia inseguendo l’edizione numero cento.
Trapani e Palermo vincono il Trofeo delle Province
Vetrina per il settore promozionale, con Cadetti e Cadette, per il 2° Trofeo della Province. Trentatré atleti in rappresentanza di otto delle nove province siciliane. Sono stati questi i numeri, del Trofeo delle Province, che ha aperto la giornata di gare.
A vincere tra i Cadetti è stata la provincia di Trapani, seguita da Palermo e Messina. Nella categoria Cadette vittoria della provincia di Palermo, a seguire sul podio Ragusa e Messina.
Individualmente tra i Cadetti ha vinto Simone Borromini (Bike Caltavuturo) che ha chiuso i due giri del percorso in 7’07. In famiglia la vittoria tra le Cadette con la sorella Federica Borrimini (Bike Caltavuturo).
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