Il ministro della Cultura Dario Franceschini, ha ratificato la nomina del compositore Marco Betta quale nuovo sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo.
“Sono onorato di lavorare al servizio di un teatro bellissimo, luogo simbolo, custode e promotore dei valori più profondi dell’identità culturale e artistica del nostro Paese – sottolinea Marco Betta – cercherò di continuare i cammini intrapresi, i percorsi del teatro sociale, le sperimentazioni e le osservazioni del sentimento artistico della contemporaneità. Siamo in cammino, ci attende l’inaugurazione della nuova stagione con ‘Les Vêpres Siciliennes’ di Giuseppe Verdi, capolavoro riletto e interpretato profondamente da Omer Meir Wellber e da Emma Dante ascoltando la voce del nostro tempo”.
Les vêpres siciliennes, inaugura la stagione 2022 il 20 gennaio
Les vêpres siciliennes che giovedì 20 gennaio alle 19 inaugura la stagione 2022 del Teatro Massimo è proposto per la prima volta a Palermo nella versione originale francese in cinque atti. È realizzato in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Real di Madrid.
Il curriculum di Marco Betta
Marco Betta è nato ad Enna nel 1964. Grazie ad Eliodoro Sollima intraprende gli studi di composizione e sotto la sua guida si diploma al Conservatorio di Palermo. Successivamente frequenta i corsi di perfezionamento tenuti a Firenze da Armando Gentilucci e a Città Di Castello da Salvatore Sciarrino.
Dal 2014 è accademico di Santa Cecilia
È Docente di Composizione al Conservatorio di Palermo, Professore di Teoria e Tecnica della colonna sonora alla Luiss Creative Business Center a Roma e membro del Consiglio dei Garanti dell’Università Kore di Enna. Dal 2014 è Accademico di Santa Cecilia. Dal 1988 al 1993 è stato Coordinatore del Centro di Documentazione della musica Contemporanea del CIMS di Palermo.
Dal 1992 è stato Consigliere di amministrazione e in seguito dal 1994 fino al 2002 ha ricoperto l’incarico di Direttore Artistico del Teatro Massimo di Palermo che riapre il 12 maggio 1997 dopo 23 anni di chiusura. Dal 1995 al 2000 è stato membro della Commissione Musica della Siae e in seguito Vice Presidente della Commissione Lirica.
È stato Consigliere di amministrazione del Conservatorio di Palermo dal 2001 al 2004 e dal 2005 al 2011 Membro del Consiglio Accademico della stessa istituzione. Nel mese di giugno 2020 è stato Consulente della riprogrammazione artistica del Teatro Massimo di Palermo e dal mese di gennaio 2021 ricopre la carica di Direttore Artistico.
Esordio da compositore nel 1982
Come compositore esordisce nel 1982 al Festival Spazio Musica di Cagliari. Nascono così una serie di lavori per strumento solo, per ensemble da camera come In ombra d’amore ballata per viola (1988) e Maiores umbræ per 5 strumenti (1989) con le quali inizia la sua collaborazione con la casa editrice Ricordi.
Le sue opere
La sua musica viene trasmessa ed eseguita in molti paesi d’Europa, negli Stati Uniti, Canada, ex Unione Sovietica, Argentina e Brasile. In Italia riceve inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro Alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, L’Orchestra Regionale Toscana. Nel 1993 su invito di Marco Tutino partecipa alla composizione del Requiem per le vittime della mafia con Lux aeterna su testo di Vincenzo Consolo. Attivo anche nel cinema e nella prosa compone la musica per diversi film, tra i quali Viva la libertà (2013) con la regia di Roberto Andò, Maria Montessori (2007), Aldo Moro il Presidente (2008) e Le cose che restano (2010) con la regia di Gianluca Tavarelli.
Ha composto opere liriche e lavori di teatro musicale tra i quali Nevebianca opera da camera su testo di Giovanni Maniscalco Basile (2001), Il fantasma nella cabina (2002) e Il mistero del finto cantante e Che fine ha fatto la piccola Irene? (2003) su testo di Andrea Camilleri e libretto di Rocco Mortelliti, Sette storie per lasciare il mondo opera per musica e film con Roberto Andò (2006), Natura viva opera in un atto su testo di Ruggero Cappuccio (2010).
Tra i suoi ultimi lavori Il quadro nero opera per musica e film con Roberto Andò da Renato Guttuso e Andrea Camilleri rappresentata il 7 febbraio 2015 al Teatro Massimo di Palermo, l’opera “Notte per me luminosa” su testo di Dario Oliveri dedicata all’ Orlando furioso di Ludovico Ariosto andata in scena al Teatro di Modena il 2 dicembre 2016, le musiche per i film Paolo Borsellino essendo stato (2016) di Ruggero Cappuccio, Veleni (2017) di Nadia Baldi, Una storia senza nome (2018) di Roberto Andò e le opere inchiesta Le Parole Rubate (2017) e I Traditori (2019) di Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo. Le sue musiche sono edite da Ricordi Milano e Casa Musicale Sonzogno.
Commenta con Facebook