Il compositore Marco Betta è il nuovo sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo. Il consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, presieduto dal sindaco Leoluca Orlando, lo ha designato all’unanimità dopo che Francesco Giambrone ha assunto l’incarico al Teatro dell’Opera di Roma.
“Nell’accettare le dimissioni del sovrintendente Francesco Giambrone che andrà a dirigere il Teatro dell’Opera di Roma gli ho espresso apprezzamento per avere condiviso e accompagnato il cammino di risveglio artistico e culturale della città – dichiara il presidente del Consiglio di Indirizzo e sindaco di Palermo Leoluca Orlando – l’esperienza del Teatro Massimo è stata un esempio di educazione alla bellezza e di sintesi tra etica ed estetica”.
Prosegue Orlando: “Palermo è città dei diritti, da questo punto di vista il diritto all’arte e il diritto alla cultura è stato vissuto dal Teatro Massimo come un diritto dei cittadini ma anche come un dovere degli amministratori. Ho ringraziato tutti coloro che hanno cooperato a questa attività, in una struttura completa, in un teatro che è diventato uno dei motivi di orgoglio della nostra città. Ho formulato i miei migliori auguri al sovrintendente Francesco Giambrone e gli ho consegnato con profonda gratitudine e ammirazione la medaglia ufficiale della Città di Palermo. Esprimo i miei migliori auguri di buon lavoro al nuovo sovrintendente Marco Betta che guiderà il Teatro in piena continuità di impegno professionale e sensibilità artistica”.
“Sono veramente grato al sindaco, al Consiglio di indirizzo, al Collegio dei revisori e a tutte le persone che mi hanno supportato in questi giorni in cui sono stato attraversato da un groviglio di sentimenti e di emozioni – dice Francesco Giambrone – credo che questo Teatro e tutta la grande squadra delle persone che vi lavorano abbiano fatto un percorso importante in questi anni e che abbiano acquisito nel tempo l’orgoglio di essere una fabbrica di cultura e uno strumento di crescita e sviluppo culturale della comunità. Avere ricevuto oggi la medaglia della città di Palermo dalle mani del sindaco è stato per me un momento di grande commozione per il mio percorso, per l’amore che ho per la città e per questo teatro e per l’amore che ho ricevuto dalla città e dal teatro in tutti questi anni. A Marco Betta, amico da sempre e compagno di viaggio straordinario dentro e fuori il teatro, rivolgo l’augurio più affettuoso di continuare questo percorso e di rilanciare ulteriormente il Teatro Massimo con le sue capacità e le sue competenze”.
“E’ un grande onore continuare il percorso avviato da Francesco Giambrone e potere lavorare nel meraviglioso Teatro Massimo” aggiunge il Maestro Marco Betta, appena designato – ringrazio il sindaco e tutto il Consiglio di Indirizzo per la fiducia accordatami”.
Dal 2020 Marco Betta è direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo, chiamato da Francesco Giambrone, che gli ha affidato il compito di riprogrammare tutte le attività artistiche nei mesi difficili della prima emergenza Coronavirus. Aveva già ricoperto l’incarico di direttore artistico della Fondazione Teatro Massimo dal 1994 al 2002 (a soli trent’anni), e nel 1997 è stato protagonista della riapertura del Teatro di piazza Verdi, chiuso e in abbandono da 23 anni.
Esordisce come compositore nel 1982. La sua musica viene trasmessa ed eseguita in molti paesi d’Europa, negli Stati Uniti, Canada, ex Unione Sovietica, Argentina e Brasile. In Italia riceve inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI, l’Orchestra Regionale della Toscana.
Nel 1993 partecipa con “Lux aeterna” al Requiem per le vittime della mafia su invito di Marco Tutino. Tra le sue opere Magaria (2001), la favola per voce recitante e orchestra, in collaborazione con Andrea Camilleri, e brani per orchestra, tra cui Concerto per arpa (1993), Lacrime (2004), Città azzurra (2005); nel 2004 collabora con Placido Domingo che interpreta all’Arena di Verona, in mondovisione, la sua composizione Corone di pietra aria per tenore, coro e orchestra su testo di Daniele Martino.
Nel 2005 scrive le musiche di scena per il testo teatrale di Ruggero Cappuccio Paolo Borsellino essendo stato, e l’opera per musica e film Sette storie per lasciare il mondo di Roberto Andò. Successivamente ha scritto: Almanacco delle morti presunte su testo di Roberto Alajmo e Natura viva, opera in un atto su testo di Ruggero Cappuccio.
Ha composto opere liriche e lavori di teatro musicale, oltre a varie colonne sonore per i film di Roberto Andò Il manoscritto del principe (2000), Viaggio segreto (2006) e Viva la libertà (2013) e per Aldo Moro il presidente (2008) di Gianluca Maria Tavarelli. La sua musica è pubblicata da Casa Ricordi e da Casa Musicale Sonzogno.