Una manutenzione programmata da parte di e-distribuzione causerà l’interruzione della fornitura di energia elettrica degli impianti di approvvigionamento ai serbatoi comunali di Baucina, Ciminna e Ventimiglia di Sicilia per domani martedì 4 ottobre. A causa di questi interventi, l’Amap avverte attraverso una nota che in questi tre comuni del Palermitano, “durante i lavori di manutenzione, non sarà possibile per l’azienda espletare i servizi di distribuzione ed erogazione alle utenze cittadine”.
Una volta che sarà riattivata la fornitura di energia elettrica da parte di e-distribuzione, “Amap provvederà immediatamente al ripristino del sistema di approvvigionamento ed accumulo idrico ai serbatoi comunali”.
Riattivazione del servizio prevista per la mattinata del 5 ottobre
Il servizio di erogazione idrica alle utenze cittadine è previsto venga riattivato – salvo imprevisti – già nella mattinata di mercoledì 5 ottobre e si regolarizzerà nelle 48 ore successive, secondo le vigenti turnazioni.
Per qualsiasi informazione e/o aggiornamento consultare il sito www.amapspa.it ovvero telefonare al numero 091.279111 (risponditore automatico) o al numero verde 800-050911.
La preoccupazione del Sunia
“Pur nella condivisione dell’esigenza di risanamento dei bilanci dell’azienda – scrive il segretario Sunia Palermo Zaher Darwish – riteniamo che la scelte dei tempi sia a dir poco inopportuna. In questo momento, è notorio che le ripercussioni della guerra in Ucraina sull’aumento esponenziale dei costi dell’energia e dei prodotti petroliferi stanno provocando effetti devastanti e per le aziende e per tantissime famiglie”.
Il Sunia di Palermo pertanto si appella alla direzione aziendale Amap e al sindaco affinché siano adottate “tutte le misure utili a salvaguardare un bisogno vitale e un diritto come l’acqua potabile per tutte le famiglie, in particolare modo quelle con disagio socio economico ma anche per le tante aziende in difficoltà, molte delle quali hanno già dichiarato di essere pronte a chiudere”.
Bollette dell’acqua non pagate, l’Amap inizierà a “chiudere” il contatore
L’Amap inizia a togliere l’acqua ai morosi a Palermo e nei comuni serviti dal servizio della municipalizzata. Si comincia con un palazzone di 60 utenze che non pagano nella zona periferica della città dove i tecnici andranno per chiudere la fornitura idrica. Così a Palermo si comincia a fare sul serio sul fronte della lotta a chi non paga le bollette dei consumi idrici.
C’è ancora tempo per regolarizzare i pagamenti
Una situazione che nel tempo ha creato profonde partite in sofferenza nel bilancio dell’azienda, che ora gestisce il servizio anche nella maggior parte dei paesi della provincia. Ora per i morosi c’è tempo sino al giorno prima del distacco per mettersi in regola con i pagamenti prima che l’azienda proceda alla materiale sospensione dell’erogazione. Sono circa cinquemila le utenze ma ciascuna spesso corrisponde non al singolo cittadini, ma a famiglie e intere comunità, quindi si può moltiplicare il numero dei morosi.
“Abbiamo cercato di evitare misure drastiche”
“Andando anche oltre i tempi di attesa e le procedure bonarie previste dalla normativa – spiega l’Amministratore di Amap Alessandro Di Martino – abbiamo cercato di evitare che si arrivasse a misure drastiche che non faranno altro che arrecare disagi ai cittadini e aumentare le spese, anche legali, che dovranno sostenere.”
Utenze non pagate per migliaia di euro in qualche caso
La sospensione dell’erogazione idrica è prevista per quei clienti tra Palermo e provincia che nonostante diversi richiami hanno scelto di non saldare i propri debiti con l’azienda. In alcuni casi, gli importi delle bollette non saldate, nel caso di alcuni condomini o utenze commerciali, arrivano anche a migliaia di euro. Fra i morosi, anche alcune centinaia di eredi o nuovi proprietari d’immobili che non hanno effettuato voltura né pagamento delle fatture intestate ai precedenti titolari.
8 mila grandi morosi
Seguendo il protocollo dell’Arera, la municipalizzata nelle scorse settimane ha iniziato con le operazioni di recupero crediti nei confronti di quasi 50mila utenti. Fra questi, ce ne sono otto mila considerati “grandi morosi” poiché con una media pro-capite di oltre 6.500 euro di debiti devono complessivamente ad Amap oltre 51 milioni di euro. A tutti loro sono state inviate lettere di avviso e l’Amap verso chi non ha regolarizzato il pagamento ha inviato una ulteriore raccomandata preavvisando il possibile distacco dell’utenza. Da qui, migliaia di utenti si sono messi in regola, anche concordando un piano di rateizzazione fino a 36 mesi. Da questa operazione, l’Amap ha incassato oltre 12 milioni di euro. Tuttavia, in molti non hanno risposto ai solleciti. Ora, dunque, si procederà al distacco del contatore.
Fra i morosi anche enti pubblici
Fra i morosi anche alcuni enti pubblici per i quali non si può effettuare il distacco idrico “ma nei confronti dei quali – spiega Di Martino – avvieremo ora le operazioni di riduzione del flusso ove possibile e, in ogni caso di recupero coatto delle somme, come già avvenuto in passato in situazioni simili. Una scelta purtroppo obbligata, che in ultima analisi porterà solo un maggior danno economico per le casse di questi enti.”
“Quello che è certo – conclude l’Amministratore di Amap – è che non possiamo non intervenire con risolutezza, perché è nostro dovere tutelare le finanze dell’azienda, che vuol dire tutelare la qualità del servizio che eroghiamo agli utenti, la stragrande maggioranza dei quali è assolutamente corretta nei tempi e modalità di pagamento.”
Arrivano i contatori smart
Gli interventi di interruzione della fornitura o di sua limitazione nei casi in cui la legge vieti il distacco totale saranno nel tempo rese più agevoli dalla installazione, che comincerà dall’inizio del prossimo anno, dei nuovi contatori “smart”, per i quali è in corso di aggiudicazione una gara da poco più di un milione e mezzo di euro. I nuovi contatori, che saranno installati in oltre la metà delle utenze, saranno infatti dotati di un’apposita valvola, azionabile anche a distanza, finalizzata proprio alla limitazione o interruzione del flusso idrico in caso di persistente morosità.
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