Con gli emendamenti presentati venerdì scorso, primo termine utile, è iniziato il confronto fra governo e parlamento regionale sulla manovra correttiva da 160 milioni in discussione all’Assemblea Regionale Siciliana. Gli assessori con i loro emendamenti puntano ad accaparrarsi circa 140 milioni, lasciandone solamente una ventina ai deputati. Si prevede quindi un duro braccio di ferro fra l’esecutivo regionale e l’aula, con il rischio concreto che alla fine la spesa lieviti ben oltre i 160 milioni preventivati.
Da 100 a 160 milioni
La manovra ter nasce su input del presidente Schifani, che dopo aver approvato la seconda finanziaria a fine giugno, ha voluto utilizzare l’aumento delle entrate per una ulteriore variazione di bilancio. Inizialmente il budget era di 100 milioni, poi salito a 160 dopo le verifiche dell’assessore dimissionario Falcone. Schifani aveva annunciato di voler dare ampio spazio agli emendamenti dei deputati, sacrificati nella precedente manovra bis. Ma il primo giro di emendamenti, con scadenza venerdì, ha visto una netta prevalenza delle richieste dagli assessori, con buona pace delle promesse del presidente.
20 milioni per i deputati
Ora per i deputati restano disponibili poco più di 20 milioni, da utilizzare con ogni probabilità per finanziare feste, sagre ed eventi vari nei singoli collegi elettorali. È prevedibile che con la seconda ondata di emendamenti l’ARS cercherà di rosicchiare più fondi possibile a quelli già “prenotati” dagli assessori. Il presidente della Commissione Bilancio Dario Daidone dovrà già da oggi studiare gli emendamenti pervenuti, con l’obiettivo di chiudere i lavori entro questa settimana e portare il testo in aula fra mercoledì e giovedì della prossima.
I fondi lieviteranno?
La partita all’ARS è quindi ufficialmente iniziata, con in palio 160 milioni che però potrebbero lievitare. I più esperti profetizzano un finale a sorpresa, con il governo disposto ad alzare la posta per evitare incidenti di percorso in aula. Non è escluso che la manovra possa così arrivare a 180 milioni. Si vedrà nelle prossime ore come evolverà il confronto serrato fra esecutivo e deputati per la spartizione delle risorse. Di certo gli equilibri politici si giocheranno tutti in questa partita, con la necessità di trovare punti di incontro ed evitare strappi che potrebbero rivelarsi fatali per la tenuta della maggioranza.
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