L’Ars ha approvato le variazioni di bilancio per un totale di 500 milioni di euro, con 33 voti favorevoli, 19 contrari e 3 astenuti. La manovra, che deve essere impegnata entro la fine dell’anno, ha subito modifiche significative rispetto alla proposta iniziale, dopo intense discussioni e tensioni all’interno della maggioranza. Una delle misure più discusse, e poi stralciata, riguardava lo stanziamento di 30 milioni di euro destinati a favorire l’aggregazione tra imprese e gli investimenti in Sicilia, attraverso l’Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia (IRFIS). Questo provvedimento, fortemente voluto dall’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino, è stato bocciato a causa di malumori interni alla maggioranza, evidenziando le tensioni presenti all’interno del centrodestra.
Tra le novità approvate, spicca il cosiddetto “reddito di povertà“, un contributo di solidarietà a fondo perduto, erogato una tantum, fortemente voluto da Fratelli d’Italia, Cateno De Luca (che ha recentemente dichiarato il suo passaggio alla maggioranza di centrodestra) e dalla Lega. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha spiegato che questa misura si aggiunge agli assegni già stanziati per gli enti benefici e rappresenta un ulteriore sostegno per le famiglie indigenti. Come proposto da De Luca, i beneficiari del contributo saranno impegnati in lavori socialmente utili a favore dei Comuni.
L’approvazione della manovra è arrivata dopo una mattinata di forti tensioni a Palazzo Reale, sede dell’ARS. Il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, aveva annunciato un maxi emendamento del governo regionale che modificava in parte la versione originaria del disegno di legge, suscitando le proteste delle opposizioni. Dopo una lunga sospensione, il governo ha stralciato le norme contestate e riscritto l’emendamento, promettendo di inserire nella legge di Stabilità 2025 un tesoretto di 80 milioni. Anche l’acquisto del palazzo di via Cordova, sede della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, inizialmente previsto nella manovra, è stato rinviato alla Finanziaria.
L’articolo 3, relativo ai finanziamenti alle imprese, è stato bocciato con un voto segreto, a seguito di un emendamento dell’opposizione. Questo risultato, con 29 voti favorevoli e 24 contrari, ha messo in luce i malumori all’interno della maggioranza, soprattutto riguardo al ruolo sempre più centrale dell’IRFIS nelle politiche di sviluppo regionali. Gianfranco Miccichè, del gruppo Misto, ha criticato l’assessore Dagnino per la sua “arroganza”, mentre il presidente Schifani ha minimizzato l’episodio, affermando che la manovra ha comunque tenuto.
I 30 milioni inizialmente destinati al sostegno alle imprese sono stati riallocati per il bonus contro il caro voli (portandolo a 17,2 milioni) e per la Protezione civile (20 milioni, per fronteggiare siccità ed eventi alluvionali). La manovra prevede anche fondi per gli arretrati dei rinnovi contrattuali dei dipendenti regionali (quasi 31 milioni), per la crisi idrica (30 milioni), per i Comuni (11 milioni), per il sostegno all’imprenditoria femminile e giovanile (3,5 milioni), per il prestito d’onore agli studenti universitari (gestito da IRFIS e non dall’ERSU), per l’acquisto di nuovi autobus dell’AST (8 milioni), per la stabilizzazione di dipendenti delle Camere di Commercio (1,3 milioni), per gli Asacom e il servizio igienico-sanitario per studenti con disabilità (8 milioni).
Esponenti della maggioranza hanno espresso soddisfazione per l’approvazione della manovra, sottolineando le risorse aggiuntive per l’emergenza idrica e il sostegno contro la povertà. “Con il via libera alla manovra finanziaria, il governo regionale destina oltre mezzo miliardo di euro, molti dei quali saranno devoluti al finanziamento di interventi per il contrasto alle emergenze. Si interviene contro la crisi idrica e i danni causati nel settore agricolo, nel sociale attraverso l’istituzione di un assegno contro la povertà e gli stanziamenti per le persone con disabilità. Importante anche la misura per il prestito d’onore agli studenti universitari. Crescono anche le risorse per la misura contro il caro voli”. A dichiararlo è il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando l’approvazione all’Ars del disegno di legge sulle variazioni di bilancio. “Ringrazio il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno – commenta il governatore – per l’attività di sintesi e mediazione con i gruppi parlamentari e i singoli deputati di maggioranza e opposizione per avere consentito una veloce approvazione del testo. Un ringraziamento particolare all’assessore Alessandro Dagnino che, coordinando gli uffici dell’Economia, ha permesso la stesura di una manovra di grande impatto per il tessuto economico e sociale della Regione”.
L’opposizione, pur riconoscendo alcuni miglioramenti apportati al testo, ha espresso perplessità sull’insieme delle norme. “Vince la Sicilia, come dice Schifani? Figuriamoci se avesse perso. Per cantare vittoria i siciliani si aspetterebbero ben altro dal governo, rispetto a qualche toppa qua e là. Si aspetterebbero, ad esempio, norme vere in aiuto alle famiglie e non la norma spot sul reddito di povertà che serve a poco o nulla. Soprattutto si aspetterebbero qualcosa di concreto per la sanità, sparita dai radar di questo esecutivo, e questo è inaccettabile. Ci auguriamo che si recuperi nella Finanziaria che bussa alle porte, ma non ci accontenteremo di pannicelli caldi”. Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars Antonio De Luca a commento del ddl sulle variazioni di bilancio approvato oggi a sala d’Ercole.
È un insieme di norme in ordine sparso che non ci convince, va detto però che molti provvedimenti sono stati migliorati grazie al lavoro del gruppo Pd. Dal sostegno ai comuni all’aumento del fondo per reddito di povertà, che comunque ha bisogno di risorse di gran lunga maggiori rispetto a quelle attuali, dalle norme sulla peronospera al caro-voli abbiamo fatto la nostra parte chiedendo di aumentare le somme a disposizione, ma si poteva e si doveva fare di più, ad iniziare dall’emergenza siccità”. Lo ha detto Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, intervenendo nel corso dell’esame delle variazioni di bilancio a Sala d’Ercole.
Con la manovra quater approvata ieri dall’Assemblea Regionale Siciliana è stato fatto un passo per l’agricoltura. Lo afferma Coldiretti che sottolinea come si tratti di interventi che potranno incidere nel breve periodo nell’attività degli agricoltori a cui ancora manca la sicurezza delle infrastrutture necessarie per la programmazione delle attività a lungo termine.
Questi provvedimenti sono comunque la dimostrazione che grazie a quanto messo in campo da Coldiretti Sicilia l’agricoltura ha riavuto il ruolo centrale nelle scelte politiche della Regione in particolare dopo le manifestazioni e i presìdi dei mesi scorsi con cui sono stati identificati i ritardi negli interventi. Molti ancora i passi da compiere prima tra tutti la legge di riforma dei Consorzi di Bonifica nonché il contrasto alla blue tongue perché i fondi sono insufficienti – afferma Coldiretti Sicilia – . Alla luce della situazione chiediamo una forte accelerazione della spesa prevista per la manutenzione delle reti e impianti. Non si può perdere più neanche un giorno per far fronte alla mancanza di pioggia. È indispensabile una progettazione che permetta di avere un piano che risolva una volta per tutte un deficit infrastrutturale oramai trentennale per non agire sempre sull’emergenza”, conclude.