Presidio oggi davanti all’Ars dei lavoratori dell’Esa, dei consorzi di bonifica e i dei forestali, organizzato da Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil. Un centinaio di forestali ha, infatti, manifestato in piazza Parlamento, davanti all’Assemblea siciliana. Dall’interno del palazzo, dove si è svolta la seduta parlamentare per la discussione generale della manovra finanziaria, si sono sentite le urla dei lavoratori che hanno affisso striscioni e manifesti.
Mentre era in corso l’iniziativa i rappresentanti delle tre sigle hanno incontrato il gruppo parlamentare del Pd, vari deputati di tutti i partiti e il capo di gabinetto Migliorisi e l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla. A tutti hanno rappresentato i problemi di questi settori.
I sindacati “Fortemente preoccupati per blocco somme in attesa di accordo con Stato”
“Apprezzabile il fatto che le attività di prevenzione incendi sono partite in tutte le province – hanno detto i segretari dei tre sindacati Tonino Russo, Adolfo Scotti ed Enzo Savarino – ma siamo fortemente preoccupati per il blocco del 41% delle somme in attesa dell’accordo con lo stato. Se questa situazione non si risolverà – hanno sottolineato – si fermerà tutto, anche l’antincendio”.
Russo, Scotti e Savarino riferiscono di avere acquisito da parte dei parlamentari e da parte dell’assessore Scilla, l’impegno a garantire per legge 180 giornate ai lavoratori a tempo determinato (Otd) dell’Esa e, per i consorzi di bonifica, a finanziare il completamento dell’articolo 60, e successivamente a completare l’iter al 100% delle piante organiche spostando il termine al 31 dicembre 2021. Impegno anche a superare le problematiche che riguardano i lavoratori dell’ISZS per garantire il servizio agli allevatori, impiegando tutti i lavoratori (ex ARAS)”.
I segretari di Flai, Fai e Uila riferiscono di avere avuto assicurazioni sul fatto che le somme in bilancio coprono tutti i settori. “Rimane la preoccupazione del blocco del 41% che riguarda tutti i settori, situazione che se non verrà sbloccata in tempi brevi ci vedrà costretti a mobilitare nuovamente tutti i lavoratori”.
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