Il sindaco aumenta la tari e non si taglia lo stipendio e le opposizioni tappezzano la città di manifesti contro il primo cittadino. Succede a Termini Imerese dove il sindaco Maria Terranova è al centro di un attacco politico ma sembra anche di un crescente allontanamento dei cittadini dalla sua amministrazione. Almeno stando al contenuto dei manifesti che hanno tappezzato la città e alle dichiarazioni dei partiti di opposizione locale
“Maria che incoerenza”
I manifesti, di cui è stata tappezzata la città, mostrano una foto del sindaco Terranova accanto alla quale, con un gioco di parole con il nome di battesimo della sindaco, la sia attacca per non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale: “Maria che incoerenza”.
“Dal 2019 da consigliere ha rinunciato ai gettoni per cifre modeste” si legge ancora nei manifesti “oggi da sindaco non si dimezza lo stipendio di 3.000 euro e aumenta la tari ai cittadini”
Manifesti firmati
I manifesti sono firmati da tutti i partiti del centrodestra e dalle liste civiche e in particolare Termini Popolare, Forza Italia, Prima l’Italia, Diventerà bellissima e l’Altra termini e riportano anche i simboli dei partiti. Una iniziativa ritenuta democratica e di informazione alla popolazione, di pubblico dissenso e critica politica dai suoi promotori ma non condivisa dalla segreteria provinciale degli azzurri
La reazione del sindaco
“Questa non è politica ma è violenza e incitamento all’odio” sono le parole indignate del sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova, dopo l’affissione di manifesti con la sua foto in primo piano che sui social ha proseguito “Quando il volto di una donna o di un uomo viene sbattuto su manifesti denigratori che riportano menzogne, su sfondo nero come se fosse il manifesto di un ricercato – o peggio ancora – funebre, non è politica. Questo è squallore. E’ fascismo. E per quanto mi faccia ribrezzo questo modo di agire che qualcuno osa definire politica, non auguro a nessuno di voi quello che, oggi, avete fatto a me”
La sindaca la butta sul sessismo
La Terranova invece che in politica, la butta sul sessismo “La cosa che mi fa più male – ha aggiunto – è che (ne sono sicura) se fossi stata un uomo non vi sareste mai azzardati a farlo. La cosa che mi fa più orrore invece è che tra i firmatari ci siano delle donne”.
Una donna sindaco divisiva
Cresce, dunque, l’opposizione ad una donna sindaco che sin dall’inizio è risultata divisiva e anche la stessa segreteria di Forza Italia si dissocia dai manifesti “Ci dissociamo da questi manifesti odiosi e violenti ai quali, impunemente è stato collocato anche il logo di Forza Italia. Il nostro partito prende le distanze da questo modo di fare e intendere la politica. A breve verrà nominato un direttivo che prenderà in mano l’azione politica di Forza Italia a Termini Imerese” scrive in una nota il commissario provinciale di Forza Italia Luigi Vallone.
La reazione dei 5 stelle
“Puro incitamento all’odio e alla violenza che censuriamo senza se e senza ma. Quando, in mancanza di temi, si ricorre a queste deprecabili iniziative, che rischiano di innescare comportamenti violenti dello scriteriato di turno, non si parla più di lotta politica, ma di ignobili atti che qualificano, o meglio squalificano, chi li mette in atto. Ci auguriamo che i vertici dei partiti i cui simboli campeggiano sui manifesti che attaccano la sindaca Maria Terranova di Termini sconfessino gli autori e ne prendano le distanza” afferma il capogruppo del M5S all’Ars Nuccio Di Paola.
“Entrare nel merito delle menzogne e dei temi cui accennano i grandi manifesti di questi piccolissimi politicanti – continua Di Paola – non è nemmeno il caso. Vogliamo solo ricordare che il M5S, cui fa capo la sindaca, si sta battendo all’Ars per costituire un fondo per aiutare i Comuni a sostenere le spese per lo smaltimento dei rifiuti senza mettere le mani in tasca ai siciliani”.
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