La rete palermitana per l’attuazione e la difesa della Costituzione sarà presente con il proprio striscione alla manifestazione di oggi alle ore 18 in piazza Verdi indetta dalle forze politiche di opposizione Avs, M5s, Pd, +Europa in difesa della Costituzione. La rete, che si è costituita a Palermo il 22 dicembre scorso, composta da una trentina di sigle e aperta a un ancora più vasto coinvolgimento di tutti quei movimenti sociali che si battono nei territori per attuare concretamente i valori della Costituzione, condividendo la preoccupazione per le sorti della carta costituzionale, ha svolto in questi mesi diverse assemblee, incontri, iniziative e ha partecipato il 25 maggio a Napoli alla manifestazione organizzata da “La Via Maestra”, con più di 160 associazioni e movimenti.
L’iniziativa della Rete in difesa della Costituzione
“Portiamo all’iniziativa, in quanto soggetti della Rete in difesa della Costituzione, il nostro forte no ai progetti di autonomia differenziata e premierato, che stravolgono la nostra Costituzione e creano diseguaglianze tra le regioni e tra i cittadini dello stesso Paese – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Un disegno pericoloso che punta a trasformare la democrazia in deriva autoritaria e che assieme ad altri progetti di riforma che riguardano i magistrati e la stampa, e smantellando le garanzie di indipendenza e autonomia della magistratura, oltre che prevedendo l’elezione diretta del capo del governo, rafforzerebbe il potere esecutivo a danno degli altri poteri e priverebbe i cittadini del diritto a una libera informazione”.
E aggiunge Claudio Riolo, del Laboratorio per la difesa e l’attuazione della Costituzione: “La gravissima aggressione fisica avvenuta in Parlamento ai danni di un deputato dell’opposizione è frutto del crescente clima d’intimidazione e di arroganza con cui il governo Meloni e la sua maggioranza cercano di imporre al Paese delle riforme che tendono a stravolgere la nostra Costituzione. Per questo è fondamentale che le forze sociali e politiche progressiste si compattino non solo su premierato e autonomia differenziata, ma anche sulla terza gamba del disegno autoritario in atto, l’attacco all’autonomia e indipendenza della magistratura. Le tre gambe (cui bisognerebbe aggiungere la quarta, su controllo e concentrazione dei media) sono intimamente legate tra loro e rappresenteranno, nei fatti, la concreta discriminante del campo progressista”.
Le associazioni presenti
Fanno parte della rete palermitana le seguenti associazioni: Acli Palermo, Anpi Palermo, Arci Palermo, Attac Palermo, Cgil -Camera del lavoro metropolitana Palermo, Casa dell’equità e della bellezza, Centro Studi ed iniziative culturali Pio La Torre, Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione (Cresm), Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, Cidi Palermo, Fondazione Emanuele Parrino, Istituto Gramsci Siciliano, Laboratorio per la Difesa e l’Attuazione della Costituzione, Memoria e Futuro, Mir Palermo, Moto Perpetuo Onlus, Movimento Nonviolento Palermo, Neava Onlus, Noi Uomini a Palermo contro la Violenza sulle Donne, Pax Christi Palermo, Per il Pane e le Rose, Rete degli Studenti Medi Palermo, Sunia Palermo, Udi Palermo, Udu Palermo, Voci nel Silenzio, Utopia Civica.
Rifondazione Comunista
Anche Rifondazione Comunista Palermo sarà tra i promotori della manifestazione che vedrà le opposizioni in Piazza Giuseppe Verdi a Palermo dalle ore 18:00. “Affermiamo – dice il segretario Federale Frank Ferlisi – la nostra determinazione a contrastare il progetto di disgregazione del Paese che il governo Meloni vuole attuare con la riforma dell’autonomia differenziata e come in ogni piazza porteremo il nostro disprezzo per la guerra”. “Saremo in piazza – aggiunge il segretario cittadino Ramon La Torre – ben coscienti delle grandi differenze tra noi e i partiti un tempo al governo, ma siamo certi della necessità di costruire un fronte ampio di opposizione alla deriva autoritaria che attraverso la riforma del premierato portata avanti dal governo Meloni, si voglia affermare anche nel nostro Pese la supremazia delle oligarchie sulla democrazia parlamentare”.
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