Mangia pollo e rimane paralizzato. Il protagonista della vicenda, che termina con un lieto fine, è del collaboratore parlamentare all’Ars Eduardo De Filippis.
De Filippis, che è anche ex consigliere di circoscrizione di Palermo, racconta la propria disavventura dopo essere guarito da una infezione causata dall’isidioso batterio “Campylobacter”. Il germe è responsabile di una malattia che generalmente viene curata in qualche settimana e che genera febbre, vomito e diarrea ma, nei casi più gravi, l’infiammazione diventa acuta, attacca i nervi e può portare fino alla morte.
Eduardo De Filippis, come riporta il Giornale di Sicilia, ha raccontato la propria storia in un lungo post su Facebook dopo un anno di cure. “In compagnia di amici – si legge sul social network – decidevamo di andare sull’Etna, furono due giorni molto rilassanti, con in mezzo una cena che ha cambiato la mia vita. A Linguaglossa esiste una macelleria storica, un posto ben frequentato alle pendici dell’Etna, dove la carne doc la fa da padrone. Uno arriva, guarda dal banco macelleria cosa vuole cenare, sceglie e via. Ecco io ho fatto questo, ho visto ed ho scelto con cosa cenare. Una tartare di carne come antipasto ed una grigliata di carne”.
Peccato che quella grigliata “era contaminata da un piccolo, minuscolo impercettibile” batterio. E la campylobatteriosi, la “trasmissione di ciò è avvenuta tramite la carne di pollo. Sarà stato un coltello mal pulito, di sicuro una manipolazione umana, resta il fatto che da li è scaturito tutto”, spiega De Filippis.
Dopo un mese, tra esami e cure sbagliate, le condizioni di salute del 34enne si aggravano fino a che l’infezione colpisce il sistema nervoso inferiore del suo corpo. Eduardo finisce in sedia a rotelle. Al Policlinico però arriva la svolta. “Al reparto di Neurologia un giovane specialista capisce di cosa si tratta”, racconta De Filippis, si tratta di un’infezione causata proprio dal batterio “Campylobacter”.
Finalmente inizia la cura e la rieducazione all’ospedale Giglio di Cefalù fino al “clinicamente guarito” del 31 gennaio scorso. Nonostante tutto, De Filippis vuole lanciare un messaggio positivo: “La mia malattia – sottolinea – non è stata causata dalla carne cruda ma dal fattore umano, cioè da un coltello non pulito: serve maggiore attenzione quando si maneggiano certi cibi. Ma è anche vero che se la diagnosi fosse arrivata dopo tre o quattro giorni, e non dopo diciassette, forse questo calvario si sarebbe potuto evitare. Ho scritto il post per fare capire agli altri che non bisogna mai abbattersi, nemmeno quando sembra che non ci sia più speranza. Chi ha disabilità, chi lotta contro un tumore o una patologia grave, non deve mai mollare. Anzi deve rispondere colpo su colpo ai problemi che la vita gli presenta”.