Un ‘potenziale danno erariale’ per le casse della Regione per svariati milioni di euro: è quanto ipotizzano cinque parlamentari dell’Ars che hanno presentato una interrogazione con la quale chiedono al governo Musumeci i
motivi per cui la Sas, società servizi ausiliari Sicilia, non abbia avviato le conciliazioni con un gruppo di lavoratori,
procedura che avrebbe bloccato i ricorsi pendenti in sede giudiziaria, disapplicando una norma regionale della legge di stabilità dell’anno scorso approvata dall’Ars, con lo stesso parere favorevole del governo in commissione Bilancio.
La vicenda riguarda 44 lavoratori provenienti da Biosphera e Multiservizi che non furono assorbiti da Sas nell’ambito della fusione societaria, avvenuta nel 2012, e che hanno avviato un contenzioso, chiedendo l’assunzione: sul punto si è pronunciata, pochi giorni fa, la Cassazione che ha riconosciuto la legittimità dei ricorsi dei lavoratori rinviando in Corte d’appello la sentenza.
L’interrogazione parlamentare è firmata dai deputati del gruppo Popolari e autonomisti Carmelo Pullara, Giuseppe
Compagnone, Giovanni Di Mauro, Daniela Ternullo e da Marianna Caronia del gruppo Misto.
Il rischio ammonta a oltre 12 milioni di euro, cifra che corrisponde al contenzioso legale, al netto delle spese giudiziarie, tra i 44 lavoratori e la Sas, società servizi ausiliari controllata per l’82,72 per cento dalla Regione siciliana. Il dato si evince da un report della stessa società trasmesso agli uffici del dipartimento Economia della Regione.
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