Hanno presentato una denuncia integrativa in Procura i familiari di Candida Giammona, la donna di 40 anni morta insieme al figlio appena partorito alla clinica Candela a Palermo. Madre e figlio, apparsi subito in cattive condizioni, sono stati portati all’ospedale Buccheri La Ferla ma per loro non c’è stato nulla da fare.
Sulla vicenda la procura ha aperto un’inchiesta che vede coinvolti quattro medici: i ginecologi Laura Carlino, Maria Genova, Salvatore Bevilacqua e il chirurgo Giovanni Spinnato. Rispondono di omicidio colposo. Le prime due dottoresse sono assistite dall’avvocato Sergio Monaco che è anche il legale della casa di cura Candela dove è avvenuto il parto.
I familiari di Candida Giammona, assistiti dall’avvocato Giuseppe Incardona, nella denuncia integrativa chiedono che vengano sequestrate le cartelle cliniche e disposta l’autopsia sia sulla mamma che sul bambino. L’incarico al consulente che dovrà effettuare l’esame verrà affidato il prossimo 4 febbraio.
“La dottoressa Laura Carlino, – si legge nella denuncia dei familiari della vittima- alla luce della condanna riportata nel luglio del 2020 per altre vicende analoghe andava sospesa dall’attività professionale di sala operatoria e andava altresì data informativa al consiglio dell’ordine dei medici per le conseguenti sanzione poiché v’è ragione di ritenere che se a curare il parto della giovane Giammona Candida si fosse adoperato un altro medico, la gestione della criticità dell’utero e perfino della sua rottura, avrebbe comportato solo la necessità di un parto cesareo immediato con salvezza di mamma e bambino”.
Per l’avvocato della dottoressa e della clinica Candela la morte è stata provocata da un evento imprevisto e imprevedibile. “Ci rimettiamo alle valutazioni che farà la magistratura su tutta la vicenda – dice l’avvocato Sergio Monaco – Riteniamo che siamo totalmente estranei e la signora è morta per un evento imprevisto e imprevedibile, sarà la magistratura a valutare i fatti. Anche l’esposto che ha presentato l’avvocato contro la dottoressa Carlino sarà valutato dalla magistratura. La dottoressa Carlino non è sospesa dalla professione. La sentenza a suo carico è di primo grado. Abbiamo presentato appello. Siamo in attesa che la corte fissi il procedimento. C’è una presunzione di innocenza stabilita dalla Costituzione”.