Prima un corte0 di moto poi la messa nella chiesa di Sant’Ernesto a Palermo. Tanto dolore per l’ultimo saluto a Candida Giammona e Leon, mamma e figlioletto morti a Palermo poco dopo il parto programmato alla clinica Candela. I funerali si sono svolti nella chiesa di Sant’Ernesto in via Campolo. A salutare mamma e figlio un corteo di moto Harley Davidson.
Le moto erano la passione di Candida, hobby che condivideva col marito Dani, entrambi facevano parte dell’associazione motociclistica Palermo Chapter Hog.
“Esprimo il desiderio e l’auspicio che, nel più breve tempo possibile, si possano accertare le cause che hanno trasformato l’attesa di un lieto evento in una angosciata attesa prima e un luttuoso evento dopo – ha detto nell’omelia di don Carmelo Vicari, parroco di Sant’Ernesto – In occasione del funerale di Candida Giammona e del piccolo Leon possa essere così soddisfatta la vostra giusta richiesta di familiari, amici e di gente comune di una giusta giustizia per tutte le persone coinvolte a cominciare dalla cara defunta Candida, al piccolissimo Leon per finire all’ultima donna e all’ultimo uomo rimasto ferito e segnato.
Mamma, marito, parenti e amici tutti. Veramente la preghiera al nostro Signore e Dio perché possiate ottenere giustizia. E così tutti in vario modo coinvolti si possa rispondere delle nostre responsabilità. Anche se siamo consapevoli, come hai gridato tu Maria, che non potrà questo eliminare del tutto l’immenso dolore e strazio che gravano sul cuore non potendo restituire all’effetto le due persone care, Candida e Leon.
La nostra giustizia non sarà mai capace di soddisfare tutto e tutti. Forse potrà lenire il nostro dolore ma non rimediare alla grave perdita”.
Al termine del rito funebre è stato il nostro Arcivescovo, Mons. Corrado Lorefice, a dare l’ultimo saluto a mamma Candida e al piccolo Leon; al marito Dani (da lui battezzato nella Chiesa Cattedrale durante la Pasqua del 2016), l’Arcivescovo ha espresso il segno di una vicinanza della Chiesa di Palermo, una vicinanza che è anche condivisione del dolore e della sofferenza: «Ho voluto testimoniare la speranza cristiana che si fonda sulla Pasqua di Cristo, il Crocifisso risorto che ha vinto la morte perché ha spinto il dono di sé e del suo amore fino a offrire la sua vita sulla Croce».
Un saluto accalorato anche da parte dell’associazione motociclistica.
“Ci stringiamo attorno al dolore del nostro socio Dani e a tutta la famiglia in questo momento straziante – scrive l’associazione -. La notizia della scomparsa di Candida e del suo bambino è stata inattesa. Attendevamo, come tutti, di festeggiare la gioia di una nascita, e ci siamo trovati spiazzati di fronte alla notizia della morte. Candida era un membro attivo e amato del Chapter da molti anni. Conserviamo e conserveremo sempre il ricordo del suo sorriso e della sua gentilezza, della sua disponibilità nei confronti di tutti i soci. Pur nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, abbiamo deciso di tributare l’ultimo saluto a Candida come usanza del Chapter, con un ultimo corteo di Harley-Davidson, di quel mondo che lei che ha condiviso con passione assieme al marito”.
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