Condannate cinque insegnanti della scuola materna di Borgetto. Le indagini dei carabinieri della compagnia aveva ricostruito maltrattamenti dalle maestre nei confronti dei piccoli alunni.
Le insegnanti sono state condannate in abbreviato dal giudice per l’udienza preliminare Antonella Consiglio due anni di pena, sospesa.
Il gup Antonella Consiglio ha condannato a due anni di carcere, in abbreviato, pena sospesa cinque insegnanti della scuola materna di Borgetto (Pa) per maltrattamenti.
Avrebbero picchiato otto alunni tra cui un disabile. I fatti sono del 2018. Le indagini sono partite dalle denunce dei genitori di alcuni bambini che hanno segnalato che i figli presentavano segni di percosse. Nella scuola vennero piazzate delle videocamere che ripresero le violenze.
I bambini venivano colpiti con calci, schiaffi, venivano trascinati con la forza e costretti a stare seduti. I genitori delle vittime si sono costituiti parte civile e verranno risarciti in sede civile.
Le indagini, nella scuola della provincia di Palermo, sono partite nell’aprile del 2018, quando una mamma ha denunciato la scuola per i comportamenti strani del figlio.
Poi, è stata la volta di un altro genitore che ha notato un orecchio nero al figlio. Tra i bambini maltrattati anche un disabile. Le indagini dei carabinieri si sono avvalse delle immagini riprese da alcune telecamere nascoste. Al processo si sono costituiti parte civile i genitori dei bambini ma anche quattro nonni.
I carabinieri della Compagnia di Partinico, nel febbraio scorso, hanno notificato alle tre maestre il divieto di esercitare l’attività di insegnante per dodici mesi. “Aggredivano i bambini, li colpivano con schiaffi, calci al corpo e al volto. Li afferravano per le braccia e per le orecchie e li trascinavano per i capelli nelle aule, costringendoli con la forza a stare seduti”.
Questo ha scritto nella sua richiesta di rinvio a giudizio il sostituto procuratore Giorgia Righi. E poi, “Ti faccio cadere i denti, ma sei scemo, io veramente a qualcuno ammazzo, la testa ti svito”, urlavano le insegnanti nei video delle telecamere piazzate nel corso delle indagini coordinate dal pm Giorgia Righi. Nella scuola “c’era una clima – hanno scritto gli inquirenti – di vessatoria prevaricazione in danno dei minori, infliggendo loro sofferente fisiche e morali tali da rendere per questi ultimi abitualmente mortificante ed intollerabile la frequentazione della scuola materna”. “
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