Le imprese agricole delle province orientali della Sicilia colpite dall’ondata di maltempo tra l’8 e il 10 febbraio, possono segnalare i danni subìti ai Comuni o agli Ispettorati provinciali dell’agricoltura. Sul sito del dipartimento regionale dell’Agricoltura è stato pubblicato l’avviso pubblico rivolto alle aziende agricole, con la modulistica attraverso la quale indicare i danni alle produzioni, alle strutture aziendali e agli impianti produttivi.
“Siamo intervenuti immediatamente – dice l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino – per attivare strumenti concreti di sostegno alle imprese agricole delle province che hanno subito l’eccezionale ondata di maltempo della scorsa settimana, così come avevo preannunciato nel corso del mio sopralluogo nelle zone colpite. Ho avuto modo di verificare personalmente la grave situazione di queste aziende, con questo avviso avremo un quadro più preciso dell’entità dei danni, nella prospettiva di un ristoro economico che consenta alle aziende di ripartire quanto prima”.
Ieri la giunta Schifani dichiara lo stato di crisi regionale e chiede lo stato di emergenza nazionale per l’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la scorsa settimana con particolare violenza la Sicilia orientale. Il governo regionale ha approvato la proposta del dipartimento regionale della Protezione civile. Secondo una prima stima dei danni, effettuata dal dipartimento regionale della Protezione civile, occorrono circa 12 milioni di euro per interventi di somma urgenza per il ripristino dei servizi essenziali, per il soccorso e l’assistenza alla popolazione e per eliminare i pericoli. Altri 100 milioni servirebbero per interventi strutturali di riduzione del rischio residuo.
“Ho agito immediatamente per dare un segnale ai territori colpiti – dice il presidente della Regione Renato Schifani –. Domenica, durante i sopralluoghi che ho effettuato, ho assicurato che l’impegno del mio governo non sarebbe mancato. I danni subiti dalle zone della Sicilia orientale sono stati ingenti: adesso le istituzioni devono intervenire con urgenza per ripristinare i servizi essenziali e poi dovremo pensare anche alle opere per mitigare il rischio in futuro. Adesso ci attiveremo presso il governo a Roma per il riconoscimento dell’emergenza nazionale”.