Rivolta e danneggiamenti nel carcere minorile Malaspina di Palermo. La denuncia è di Gioacchino Veneziano segretario della Uilpa polizia penitenziaria della Sicilia. “La rivolta – spiega Veneziano è iniziata sabato dopo le 18.30.
I ragazzi reclusi circa una ventina non volevano lasciare il refettorio. Qui hanno iniziato a protestare e hanno iniziato a danneggiare la sala. Grazie ad alcuni rinforzi sono stati portati in cella. Anche qui hanno iniziato a danneggiare tutto e dare fuoco alle celle. Anche quando sono stati portati in isolamento hanno danneggiato ogni cosa”.
Adesso alcuni dei minorenni reclusi sono stati spostati in altre carceri. “La struttura di via Cilea, – conclude il sindacalista della UIL- è stata quasi competentemente resa inagibile, ma anche in questo gravissimo caso di violenza continuativa, anche il piena pandemia da covid-19 il coraggio, la professionalità della Polizia Penitenziaria hanno fatto la differenza, registrando comunque la presenza continua in tutte le fasi della rivolta, sia del Comandante della Polizia Penitenziaria Francesco Cerami, che del Direttore Clara Pangaro”
“In questa situazione – chiosa il leader regionale della Uil di settore, – purtroppo dobbiamo registrate la completa assenza di protocolli operativi, giacche la mancanza di addestramento, di equipaggiamento e quindi in ogni intervento o azione, la responsabilità rimane in carico di chi opera, e con l’aria che tira attualmente è davvero difficile non subire gli attacchi di chi comodamente seduto, poi giudica situazioni di grande pericolo.”
“Sabato scorso si sono vissuti grandi momenti di tensione per una sconsiderata protesta dei detenuti del carcere minorile che prima hanno rifiutato di rientrare nelle celle e poi hanno dato vita addirittura all’incendio delle suppellettili che avevano in cella. La protesta è stata gestita al meglio dai pochi agenti in servizio ma è evidente che servono provvedimenti urgenti”.
Lo dice Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria. Il Sappe denuncia “lo stato di abbandono del personale di Polizia Penitenziaria dell’Istituto penale per minorenni di Palermo” ed auspica urgenti provvedimenti: “l’amministrazione della Giustizia minorile non ha emanato alcun dispositivo sulle regole di gestione e soprattutto d’ingaggio per fronteggiare i soggetti violenti, abbandonando al proprio destino la Polizia Penitenziaria che purtroppo opera, nei turni di servizio quotidiani, senza uomini sufficienti e senza mezzi idonei per fronteggiare questo gravissimo dilagante fenomeno, che mette ad alto rischio l’incolumità del personale”.
Capece ricorda che da mesi il Sappe “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del Ministero della Giustizia a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, sintomo evidentemente di una mancanza di progettualità dell’esecuzione della pena e, in questo, contesto del ruolo dei baschi azzurri”
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