Lo spazio coworking di via Amari, a Palermo, torna a nuova vita. Dopo la chiusura della vecchia gestione, dettata dai problemi economici causati dalla pandemia e dal caro bollette, i locali del centro città riaprono i battenti sotto l’egida della Magnisi Venture Studio. L’idea è di rilanciare la struttura attraverso un’idea di spazio open per la crescita e l’accelerazione delle startup fatte da palermitani e non solo. Ieri si è svolto il primo incontro inaugurale dedicato al mondo delle intelligenze artificiali e all’impatto che le IA potranno avere sull’economia e sulla società nel futuro. Dibattito al quale, fra gli altri, ha presenziato anche l’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta.
Uno spazio dedicato alle startup
A spiegare il senso del progetto è proprio il fondatore di Magnisi Venture Studio Ugo Parodi Giusino. “Questo spazio è una base per tutte le startup che sono interessate ad entrare nel mercato e che vogliono occasioni d’incontro per sviluppare nuove idee e progetti – ha spiegato -. L’idea è di ripristinare questo luogo che, dal ‘900, fu commissionato a Basile per un luogo dedicato alla cultura e al benessere. Abbiamo immaginato una location, uno spazio collegato alla Magnisi Venture che si chiamerà Magnisi Studio, il quale vuole essere una casa per tutte le startup, tutti i creativi e gli innovatori della città, sia come spazio per eventi ma anche una location dove venire a lavorare, fare delle call e per incontrarsi”.
Il concetto di terzo luogo
Lo spazio di via Amari sarà dotata di un’area ristoro, con alcuni posti a sede per i fruitori. Luogo al quale si affiancheranno due salette riunioni insonorizzate al piano superiore, nonchè una sala eventi nella sezione centrale. Accanto sono state installate inoltre alcune phone booths, ovvero luogo insonorizzati in cui i clienti potranno fare delle call da remoto e promuovere i propri progetti e la propria attività lavorativa. “Vuol essere un luogo aperto sia ai nomadi digitali, ovvero a quei turisti che vengono a Palermo a lavorare per un breve periodo, ma anche per i palermitani innovativi che vogliono avere uno spazio dove venire a lavorare e passare del tempo. Mi piace il concetto di terzo luogo, nè casa nè ufficio. Uno spazio dove si può lavorare, soprattutto per chi lavora in remoto, senza che questo sia un luogo identificato come un ufficio“.
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