Palermo

Maggioranza battuta in Commissione, primo stop a una legge targata centrodestra: è polemica fra deputati della stessa coalizione

Prime conseguenze delle defaiance nella maggioranza di centrodestra alla Regione siciliana. Maggioranza battuta sul filo di lana in commissione Affari Istituzionali proprio con il voto contrario dell’ex assessore regionale ad acqua e rifiuti dimessosi dall’incarico pur restando nella maggioraza ma votandole contro.

Vincenzo Figuccia è stato l’ago della bilancia che ha permesso alle opposizioni di bloccare la norma che prevedeva la possibilità di un terzo mandato per i sindaci dei piccoli comuni al di sotto dei 3mila abitanti.

In commissione la norma è stata bocciata con 6 voti contro 5.  “Non mi ha mai convinto una norma che preveda il terzo mandato per i sindaci dei comuni sotto i tremila abitanti – dice Figuccia -. Oggi in I commissione Ars il mio voto contrario è stato determinante per bocciare tale disegno di legge. Credo che la materia vada regolamentata meglio e non con norme ad hoc in vista delle elezioni amministrative di primavera magari per garantire qualche piccolo feudo elettorale. Anche negli enti locali c’è bisogno di rinnovamento nelle Istituzioni. L’epoca dei sindaci per tutte le stagioni deve finire”.

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Ne approfitta per attaccare il capogruppo del Pd all’Ars “La bocciatura in commissione del ddl sul terzo mandato ai sindaci dei piccoli Comuni fino a tremila abitanti sancisce la sfaldatura della coalizione che sostiene il governo Musumeci anche in commissione affari istituzionali” dice Giuseppe Lupo che prosegue “È grave che la maggioranza abbia respinto la richiesta del Pd, e di altri deputati che insieme a noi hanno votato contro, di sentire in commissione il parere dell’Anci – continua Lupo- in rappresentanza dei Comuni prima di procedere alla votazione testo”.

Opposta la posizione del capogruppo di Forza Italia Giuseppe Milazzo “Ritengo scandaloso che per colpa di deputati eletti tra le fila del centrodestra oggi si è bocciato un disegno di legge che aiuta i piccoli comuni ad avere un proprio rappresentante”. Continua Milazzo: “È sotto gli occhi di tutti che, a causa delle condizioni di grande difficoltà in cui vessano i Comuni, oggi sia difficile trovare amministratori esperti e disponibili a candidarsi. È scandaloso – incalza il Capogruppo forzista – che esponenti del PD, i quali vantano mandati che vanno ben oltre le 3 legislature, di fatto vietano ai Sindaci di candidarsi per la terza volta”.

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Conclude il Capogruppo: “Viviamo in un periodo di grande ipocrisia, in cui si predica quotidianamente, sia da membri del Pd che del M5S, l’urgenza di allinearsi al resto del Paese, per pura convenienza. Quella bocciata oggi è una norma nazionale e faremo di tutto per riproporla”.

L’AnciSicilia esprime la propria contrarietà rispetto alla decisione assunta dalla I Commissione all’Ars di bocciare, senza un adeguato confronto, la norma che prevede la possibilità anche per i sindaci siciliani di comuni con popolazione fino a tremila abitanti di svolgere il terzo mandato”  ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’Associazione dei comuni siciliani.

“Come è noto nel resto d’Italia – ha aggiunto  il segretario generale dell’Associazione, Mario Emanuele Alvano – i sindaci possono essere eletti per tre mandati consecutivi, così come previsto dall’art.1 comma 138 della legge 56/2014 (Legge Delrio)”.

“Quanto avvenuto oggi all’Ars – ha concluso Orlando –  non tiene in considerazione il ruolo istituzionale dei comuni. E’ utile ricordare al legislatore regionale che alcune limitazioni nei confronti dei sindaci non hanno eguali per altre cariche istituzionali e che nelle piccole realtà, dove talvolta vi è una forte carenza di candidati a sindaco, esistono persone che decidono di sacrificarsi per i propri comuni accettando pesanti responsabilità per assicurare una continuità istituzionale e per garantire, con il proprio contributo, professionalità e competenza”.

Per la maggioranza si tratta della prima sconfitta in una votazione, sia pure in commissione.  Ma sempre dalla maggioranza arriva una bordata ad un altro ddl firmato proprio di Giuseppe Milazzo, quello sull’abolizione del doppio voto di genere (leggi qui)

Intanto slitta alla prossima settimana la seduta dell’Ars, in programma questo pomeriggio, con le comunicazioni del presidente della Regione Nello Musumeci sull’emergenza rifiuti in Sicilia e su quella idrica a Palermo. A chiedere il rinvio è stato il governatore che nel pomeriggio, a conclusione della giunta, prenderà un aereo per Roma, dove domattina incontrerà il ministro per la Coesione, Claudio De Vincenti.

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