“Ai mafiosi dico: cambiate fratelli e sorelle! Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo! Altrimenti, la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte”.
E’ stato questo la’antema di Papa Francesco, un discorso che ha ripreso lo storico intervento di Giovanni Paolo II ad Agrigento. Papa Francesco si inserisce in quel solco coraggioso e lo conferma.
“Se la litania mafiosa è: ‘Tu non sai chi sono io’, quella cristiana è: ‘Io ho bisogno di te’. Se la minaccia mafiosa è: ‘Tu me la pagherai’, la preghiera cristiana è: ‘Signore, aiutami ad amare'”, ha detto il Pontefice nell’omelia.
“Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore. Oggi abbiamo bisogno di uomini e di donne di amore, non di uomini e donne di onore; di servizio, non di sopraffazione; di camminare insieme, non di rincorrere il potere”.
“Agli altri la vita si dà, non si toglie. Non si può credere in Dio e odiare il fratello, togliere la vita con l’odio”: “Dio-amore ripudia ogni violenza e ama tutti gli uomini. Perciò la parola odio va cancellata dalla vita cristiana; perciò non si può credere in Dio e sopraffare il fratello”, ha detto il Papa.
“Chi vive per sé, chi moltiplica i suoi fatturati, chi ha successo, chi soddisfa pienamente i propri bisogni appare vincente agli occhi del mondo. La pubblicità ci martella con questa idea, idea di cercare il ‘proprio’, dell’egoismo, eppure Gesù non è d’accordo e la ribalta. Secondo lui chi vive per sé non perde solo qualcosa, ma la vita intera; mentre chi si dona trova il senso della vita e vince”.
“Dunque c’è da scegliere: amore o egoismo – ha proseguito -. L’egoista pensa a curare la propria vita e si attacca alle cose, ai soldi, al potere, al piacere. Allora il diavolo ha le porte aperte. Il diavcolo entra dalle tasche. Se tu sei attaccato ai soldi c’è i diavolo. Fa credere che va tutto bene ma in realtà il cuore si anestetizza. L’egoismo è un anestetico molto potente”.
“Questa via finisce sempre male: alla fine si resta soli, col vuoto dentro, circondati solo da chi vuole ereditare – ha aggiunto -. È come il chicco di grano del Vangelo: se resta chiuso in sé rimane sotto terra solo. Se invece si apre e muore, porta frutto in superficie”.
“Ma voi potreste dirmi: donarsi, vivere per Dio e per gli altri è una grande fatica per nulla, il mondo non gira così: per andare avanti non servono chicchi di grano, servono soldi e potere”, ha detto papa Francesco nell’omelia della messa al Foro Italico, a Palermo. “Ma è una grande illusione – ha proseguito -: il denaro e il potere non liberano l’uomo, lo rendono schiavo. Vedete: Dio non esercita il potere per risolvere i mali nostri e del mondo. La sua via è sempre quella dell’amore umile: solo l’amore libera dentro, dà pace e gioia”. “Per questo il vero potere, il potere secondo Dio, è il servizio – ha aggiunto -. E la voce più forte non è quella di chi grida di più, ma la preghiera. E il successo più grande non è la propria fama, come il pavone, no, ma la propria.
“Cari fratelli e sorelle, oggi siamo chiamati a scegliere da che parte stare: vivere per sé, con la mano chiusa, o donare la vita, la mano aperta”, ha detto il Papa nella messa a Palermo. “Solo dando la vita si sconfigge il male. Don Pino (Puglisi, ndr) lo insegna: non viveva per farsi vedere, non viveva di appelli anti-mafia, e nemmeno si accontentava di non far nulla di male, ma seminava il bene, tanto bene”, ha osservato tra gli applausi dei fedeli. “La sua sembrava una logica perdente, mentre pareva vincente la logica del portafoglio”, ha aggiunto il Pontefice.
“Senti la vita della tua gente che ha bisogno, ascolta il tuo popolo. Questo è l’unico populismo possibile, l’unico ‘populismo cristiano’: sentire e servire il popolo, senza gridare, accusare e suscitare contese”.
Dopo aver distribuito ben 50 mila comunioni e dopo il saluto dell’arcivescovo di Palermo la Messa si è conclusa pochi istanti prima delle 13