La Commissione Antimafia ha pubblicato gli atti relativi alle audizioni rese dal pentito Salvatore Contorno ai commissari di palazzo San Macuto nella X legislatura. Ex mafioso della famiglia di Santa Maria di Gesù di Palermo, dopo la collaborazione con la giustizia di Tommaso Buscetta Contorno cominciò a parlare con i magistrati fornendo spunti importanti sia nel maxiprocesso a Cosa nostra, che nella indagine sulla cosiddetta Pizza Connection, condotta tra Italia e Usa dal giudice Giovanni Falcone. Nel 1988 Contorno, che era sotto protezione, tornò in segreto a Palermo per vendicarsi dei boss corleonesi, suoi storici nemici in Cosa nostra. Nel 1989 venne riarrestato. Il ritorno in armi del pentito Contorno suscitò enormi polemiche sulla gestione dei collaboratori di giustizia. Erano gli anni degli anonimi del cosiddetto “Corvo” di Palermo, un giro di lettere che diffusero veleni su Giovanni Falcone e sugli investigatori che avevano seguito la collaborazione dell’ex mafioso.
“La pubblicazione degli atti relativi a Contorno si inquadra nel più ampio progetto di declassificazione voluto dalla Commissione Antimafia e che a luglio ha portato alla desecretazione delle audizioni del giudice Paolo Borsellino”. Così Roberto Tartaglia, ex pm della Dda di Palermo, ora consulente dell’Antimafia nazionale.
“I documenti pubblicati – spiega Tartaglia, promotore dell’iniziativa di declassificare l’archivio della Commissione – forniscono un quadro fedele e drammatico dell’estate del 1989, un anno cruciale nella storia della mafia e dell’antimafia. Parlo della terribile stagione dell’infamante anonimo del ‘Corvo 1’ e dell’attentato dell’Addaura a Giovanni Falcone”. “Quel che viene fuori in modo drammatico – aggiunge – è quanto la vicenda Contorno venne usata strumentalmente per isolare Falcone e per colpire investigatori come Gianni De Gennaro che avevano mostrato particolare bravura pur tra mille oggettive difficoltà”.