Otto anni per svelare un omicidio di mafia che affonda le sue basi nei delicati equilibri di Cosa Nostra nel comune di Adrano nel catanese. Otto anni che hanno permesso di ricostruire i rapporti fra il clan locale di Adrano e la fazione adranita di uno dei principali clan dio catania città ovvero i Santangelo e i carcagnusi

Cento poliziotti per 18 misure cautelari

Il blitz è scattato prima dell’alba. La Polizia di Stato di Catania, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia etnea, sta infatti eseguendo, dalle prime ore di questa mattina, con l’impiego di oltre un centinaio di poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Catania e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, sotto il coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, a carico di 18 persone indagate a vario titolo, con differenti profili di responsabilità, per i delitti di omicidio aggravato dalle finalità mafiose, associazione di tipo mafioso, porto e detenzione illecita di armi da sparo aggravati dalle finalità di agevolare l’associazione mafiosa di appartenenza.

I clan coinvolti

Tutti sono ritenuti appartenentiu alla mafia catanese e in particolare ai clan Santangelo di Adrano e al clan Mazzei di Catania i cui componenti sono detti i “carcagnusi”.

Le lunghe indagini avrebbero consentito di ricostruire gli eventi e individuare gli esecutori materiali di un omicidio commesso nel 2016. Attraverso la ricostruzione di quel delitto si sarebbe risali alle chiamate a ricoprire i ruoli di vertice del clan Santangelo di Adrano e della frangia del clan Mazzei di Catania operante nel territorio di Adrano. Tutti sono accusati, in questo procedimento, di avere avuto un ruolo in quel delitto che varia dalla decisione di uccidere alla esecuzione materiale dell’omicidio passando per chi ha procurato le armi.

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