La Corte d’Assise di Palermo ha assolto 4 nigeriani accusati a vario titolo di associazione mafiosa, sequestro di persona e violenza sessuale. Un solo imputato è stato condannato: Chima Isoguzo, che ha avuto 11 anni. Gli assolti sono Osayande Ken, Abubakhar Muhammed, Erhonmosele Festus Pedro, ritenuto dall’accusa uno dei capi del clan, e Uwagboe Osahenagharu.
Il procedimento nasce da un’operazione della polizia, coordinata dalla Dda di Palermo. Gli investigatori della squadra mobile scoprirono a Palermo un clan collegato alla mafia nigeriana, la Black Axe, che aveva la gestione e il controllo di una serie di attività economiche illecite: dalla riscossione di crediti allo sfruttamento della prostituzione e al traffico di stupefacenti.
Quattordici indagati furono processati in abbreviato e condannati a pene pesantissime. I 5 imputati di oggi sono stati processati col rito ordinario. La banda, che aveva il quartier generale nel quartiere storico di Ballarò e cellule anche in altra città italiane, era organizzata secondo una struttura verticistica basata su rigide regole fatte di “battesimi”, riti di affiliazione dei membri e precisi ruoli all’interno del sodalizio simili a quelli di Cosa nostra. A svelare i meccanismi dell’associazione criminale, dopo il blitz, fu uno degli arrestati che ha scelto di collaborare con gli inquirenti.
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