In casa del titolare di un bar in via Resurrezione a Palermo, Giuseppe D’Amore, arrestato questa mattina tra gli indagati dell’operazione antimafia nel mandamento Resuttana, gli agenti hanno trovato nel corso della perquisizione hanno trovato una mitraglietta.
In camera da letto l’insospettabile commerciante aveva una Skorpion con matricola abrasa e munizioni. Sono in corso indagini per accertare se l’arma trovata in casa di D’Amore facesse parte dell’arsenale della cosca.
Le indagini sono coordinate dal procuratore Maurizio de Lucia, l’aggiunto Marzia Sabella e i sostituti Giovanni Antoci, Francesca Dessì e Giorgia Righi.
Secondo le indagini D’Amore avrebbe più volte incontrato uomini d’onore della famiglia di Resuttana mettendosi a disposizione del capo mandamento di Resuttana Salvatore Genova e del reggente della omonima famiglia mafiosa Sergio Giannusa.
D’Amore sarebbe stato un tassello fondamentale della rete di comunicazione riservata. Uno degli incontri organizzati grazie al suo aiuto avrebbe coinvolto proprio l’anziano Michele Micalizzi,73 anni, il genero dello storico capomafia Rosario Riccobono, che è stato arrestato lo scorso luglio 2023 nel corso dell’operazione dello scorso luglio insieme ad altri 10 indagati nell’operazione dei carabinieri del nucleo investigativo nel mandamento di Tommaso Natale.
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