Non si trova uno dei coinvolti nell’operazione che ha portato 17 arresti per i presunti legami tra la mafia di New York e quella di Bogello. Si tratta di Giovan Battista Badalamenti, 69 anni, uno dei capi indiscussi e storici della famiglia mafiosa di Torretta, ma residente da tempo negli Stati Uniti. L’uomo sarebbe sfuggito al fermo emesso quattro giorni fa dalla Direzione distrettuale antimafia e, per il momento, risulta irreperibile.
Le ricerche Oltreoceano
Gli investigatori lo stanno cercando Oltreoceano: nel frattempo l’indagato starebbe per nominare in Italia un avvocato che lo assisterà nella difesa. Tecnicamente non è latitante perché non c’è ancora un’ordinanza di custodia cautelare alla quale il destinatario volontariamente si sottragga, ma è comunque ricercato.
Un colpo di scena, nonostante non più tardi di qualche giorno fa, il suo fermo fosse stato annunciato nel corso di una conferenza stampa assieme a quelli di Francesco Rappa, Giacomo Palazzolo, Salvatore Prestigiacomo di 54 anni e Salvatore Prestigiacomo di 50 anni, Isacco Urso e Maria Caruso.
Le dimissioni di uno dei figli degli indagati da assessore
Si dimesso l’assessore del Comune di Giardinello Faro Rosario Palazzolo. Il padre Giacomo Palazzolo, nato a Balestrate di 76 anni è stato fermato nell’operazione antimafia tra New York e Palermo. L’assessore era stato nominato lo scorso febbraio dal sindaco Antonio De Luca.
L’assessore aveva le deleghe Bilancio e Tributi, Turismo, Politiche giovanili, spettacolo, volontariato, cultura, attività produttive e sport. “L’assessore ha fatto bene a presentare le dimissioni – dice il sindaco – un atto di rispetto per le istituzioni. Adesso inizierò le consultazioni con le forze politiche che mi hanno sostenuto per nominare un sostituto”.
Il blitz
Blitz della polizia e del Fbi contro le famiglie mafiose anche palermitane che operano tra Italia e Stati Uniti. Sono in corso una serie di fermi tra Palermo e New York nei confronti di 17 persone ritenute appartenenti o legate ad una storica famiglia palermitana.
Chi sono
I 7 arrestati a Palermo dalla polizia sono nomi di spicco. Tra tutti emerge quello dello storico boss di Borgetto Francesco “Ciccio” Rappa, 81 anni, in passato già arrestato per mafia. Secondo l’accusa avrebbe assunto la reggenza del mandamento di Borgetto, collegato a quello di Partinico, creando un collegamento con Cosa nostra americana. Avrebbe con la violenza acquisito il controllo di attività economiche. Figurano poi Giacomo Palazzolo, 76 anni di Balestrate, Giovan Battista Badalamenti, 69 anni di Torretta, due omonimi, Salvatore Prestigiacomo classe ’73 e classe ’79 entrambi palermitani, Isacco Urso, 40 anni di Verbania, e Maria Caruso, 39 anni d Palermo.
Le accuse
I reati per cui si procede sono, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, turbativa d’asta e incendi aggravati dal metodo mafioso. Nell’operazione, coordinata dalla Procura di Palermo, sono impegnati uomini del servizio centrale operativo di Roma e di Palermo, della squadra mobile, oltre ad agenti del Fbi.
Convalidati cinque fermi
Il gip di Palermo ha convalidato i fermi disposti dalla Procura del capoluogo a carico di 6 esponenti delle “famiglie” mafiose di Torretta, Borgetto e Partinico accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, incendio. L’inchiesta che ha portato ai provvedimenti è stata condotta dalla polizia in collaborazione con l’Fbi. Contestualmente gli investigatori americani hanno eseguito altri 10 misure restrittive. Le indagini hanno confermato l’esistenza di strettissimi rapporti tra cosca newyorkese dei Gambino e Cosa nostra siciliana. Il gip, oltre a convalidare i fermi, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Francesco Rappa e Salvatore Perstigiacomo, mentre per Maria Caruso, Giacomo Palazzolo e Salvatore Prestigiacomo di 54 anni omonimo del boss cinquantenne finito in carcere, ha stabilito i domiciliari. Per Isacco Urso, invece, il giudice ha deciso gli arresti ospedalieri. L’indagato era già ricoverato all’ospedale Villa Sofia. Personaggio centrale della tranche siciliana dell’indagine è l’anziano boss Francesco Rappa, 81 anni, tornato a guidare la “famiglia” di Borgetto dopo aver scontato tre condanne per mafia.
L’attività specifica su Palermo
Nel dettaglio, la polizia di Stato, su delega della Dda, sta eseguendo un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 7 indagati su Palermo. Sono ritenuti responsabili, a diverso titolo, dei delitti di associazione mafiosa ed altri reati connessi. L’operazione vede coinvolti investigatori italiani della polizia, appartenenti al servizio centrale operativo e alla squadra mobile di Palermo, coadiuvati da personale specializzato dei reparti prevenzione crimine, delle unità cinofile, del reparto volo ed agenti speciali dell’Fbi, in qualità di osservatori. Contestualmente, l’Fbi sta eseguendo a New York altre 10 misure restrittive a carico di soggetti indagati per analoghi reati. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alla questura di Palermo.
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