Con 182 anni di carcere e 34 assoluzioni. Si è chiuso così in primo grado il processo “Mani in pasta” che aveva portato alla sbarra 67 imputati accusati di essere legati al clan mafioso dell’Acquasanta di Palermo. Erano 67 le richieste di condanna per un totale di quasi sei secoli di carcere per il blitz del maggio 2020.
L’operazione
Una operazione tra Palermo e Milano che aveva portato a 90 ordinanze di custodia cautelare in carcere, un colpo ai clan dell’Acquasanta e dell’Arenella di Palermo accusati di fare affari con le estorsioni, con le gare negli ippodromi, con la droga, con gli orologi di lusso e anche con la commercializzazione di cialde e capsule di caffè.
Le condanne
I boss, secondo le accuse, si erano infiltrati anche in una cooperativa che lavora ai Cantieri navali di Palermo. Eccole nel dettaglio condanne e assoluzioni: Pietro Abbagnato, 3 anni; Cristian Ammirata, 1 anno e 6 mesi; Fabrizio Basile, 12 anni; Fabio Chiarello, 4 anni e 10 mesi; Salvatore Ciampallari, 4 anni e 10 mesi; Salvatore Ciancio, 8 mesi; Letizia Cinà, 6 anni e 10 mesi; Giampiero D’Astolfi, 8 anni e 2 mesi; Antonino Di Vincenzo, 1 anno e 6 mesi; Giovanni Di Vincenzo, 5 anni e 8 mesi; Francesco Pio Ferrante, 9 anni; Giovanni Ferrante, 8 anni; Michele Ferrante, 12 anni; Gaetano Fontana, 1 anno e 6 mesi; Giovanni Fontana, 1 anno e 8 mesi; Giuseppe Gambino e Nunzio Gambino a 6 anni e 8 mesi; Salvatore Giglio, 8 anni e 9 mesi; Roberto Giuffrida, 6 anni e 8 mesi; Ivan Gulotta, 5 anni e duemila euro di multa; Roberto Gulotta, 10 anni; Giovanni Mamone, 1 anno e 4 mesi; Sergio Napolitano, 12 anni; Domenico Onorato, 12 anni; Santo Pace, 12 anni; Domenico Passarello, 12 anni; Pierfulvio Pecoraro, 1 anno e 4 mesi;Michela Radogna, 1 anno e 4 mesi; Liborio Sciacca, 12 anni; Angela Teresi, assolta; Francesco Ferrante, mille euro di multa; Giovanni Giannusa, mille euro di multa.
Gli assolti
Queste le assoluzioni: i fratelli Angelo Fontana e Rita Fontana e della madre Angela Teresi (difesi dall’avvocato Jimmy D’Azzò). Sono stati poi scagionati anche Rosolino Ruvolo (difeso dall’avvocato Giuseppe Avarello), Francesco Ferrante, padre dell’aspirante pentito (difeso dall’avvocato Debora Speciale) che è stato condannato solo a pagare una multa di mille euro, Vittorio Pontieri, (difeso dagli avvocati Tommaso Delisi, Roberta Minotti e Teresa Todaro), Gaetano Pensavecchia (difeso dall’avvocato Domenico La Blasca), Giovanni Giannusa (deve solo pagare un multa di mille euro), Lorenzo Badalamenti, Salvatore Badalamenti, Tommasso Bassi, Giulio Biondo, Antonino Bonura, Stefano Calafiore, Filippo Canfarotta, Andrea Ciampallari, Riccardo Colombo, Giuseppe Corona, P.A.R.C. (nome anonimizzato in data 1 febbraio 2024 in base ad una richiesta di accesso al diritto di oblio avanzata dall’interessato), Danilo D’Ignoti, Lorenzo Di Salvo, Leonardo Distaso, Francesco Charles Fabio, Laura Fabio, Ignazio Ferrante, Filippo Lo Bianco, Davide Matassa, Gianluca Panno, Emilia Passarello, Luigi Pensavecchia, Raffaele Pensavecchia, Gaetano Pilo, Domenico Pitti, , Massimiliano Regge, Daniele Santoianni, Monica Schillaci, Giuseppe Spallina e Carmelo Rubino (difesi, tra gli altri, dagli avvocati Vincenzo Giambruno, Alessandro Martorana e Antonio Turrisi).
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