La Cassazione, dichiarando inammissibile il ricorso della Procura di Palermo, ha reso definitivo il provvedimento di scarcerazione del boss di Ballarò Massimo Mulè disposto nei mesi scorsi dal tribunale del Riesame.
Arrestato nell’inchiesta Cupola 2.0 che ha disarticolato i clan palermitani e svelato il tentativo di ricostituzione della Commissione provinciale di Cosa nostra, aveva chiesto la scarcerazione, ma il Riesame aveva rigettato l’istanza.
La Suprema Corte però annullò con rinvio la decisione dei giudici della Libertà. Da qui il nuovo Riesame che ha dato ragione al presunto capomafia, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo.
Contro la pronuncia che disponeva la scarcerazione ha fatto ricorso in Cassazione però la Procura, ma il ricorso è stato dichiarato inammissibile. A carico di Mulè ci sono le dichiarazioni di diversi pentiti che lo hanno indicato come capo della famiglia di Ballarò a Palermo.
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