Il gup di Palermo Roberto Riggio ha condannato a 11 anni di carcere per associazione mafiosa, turbativa d’asta e intestazione fittizia di beni l’imprenditore di Castelvetrano (Tp) Rosario Firenze, considerato dagli inquirenti vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro.
Firenze, secondo il pm della dda Carlo Marzella,, che ha sostenuto l’accusa in giudizio, si sarebbe aggiudicato diversi appalti pubblici grazie all’intercessione di Cosa nostra.
A un anno, per turbata liberta’ degli incanti, è stato condannato invece il geometra dell’impresa di Firenze, Salvatore Sciacca. Nei suoi confronti è caduta l’aggravante di avere agevolato la mafia. Era difeso dagli avvocati Roberto Tricoli, Massimo Miceli ed Enzo Salvo.
Per turbativa d’asta sono stati condannati poi altri 4 imprenditori. A Giacomo Calcara e Filippo Tolomeo sono stati inflitti 8 mesi di carcere mentre Benedetto Cusumano e Fedele D’Alberti 10 mesi. Firenze e Sciacca furono arrestati nell’operazione antimafia denominata “Ebano”.
L’inchiesta ruotava attorno alla illecita gestione degli appalti. Firenze e’ stato indicato dal collaboratore di giustizia e cugino di Messina Denaro Lorenzo Cimarosa, poi deceduto, come vicino alla “famiglia” del latitante mafioso.