Palermo

La morte di Francesco Bacchi, la madre, “E’ stato assassinato ma giustizia negata”

“Mio figlio era tutto per me. Quante volte deve essere ancora ucciso?”. Sono queste le parole di Daniela Vicari, madre di Francesco Bacchi, il giovane di Partinico tragicamente ucciso durante una rissa davanti alla discoteca Medusa di Balestrate lo scorso 14 gennaio. Ora è stato disposto il giudizio immediato per Andrea Cangemi, 21 anni, accusato di aver provocato la morte del diciannovenne. La signora Vicari ritiene che ci sia “l’ennesima ingiustizia” in questa vicenda, dato che la Procura ha formulato l’ipotesi di omicidio preterintenzionale, ossia che la morte sarebbe avvenuta senza l’intenzione di uccidere.

La contestazione della madre

La donna è però di tutt’altro avviso: “Penso semplicemente che sia un’offesa all’intelligenza umana. Siamo di fronte a un fatto compiuto, reale, oggettivo. Un processo facile, chiaro, nitido come l’acqua e cercano in tutti i modi di imbrattare ciò che è evidente. Mio figlio è stato assassinato perché ha ricevuto dei calci letali nelle parti vitali del corpo”.

La ricostruzione della tragica notte

Ma cosa è successo quella maledetta notte a Balestrate? Francesco Bacchi, 22enne originario di Partinico, si trovava con il suo gruppo di amici all’interno del locale Medusa. Improvvisamente scoppia una violenta rissa, probabilmente per futili motivi, che in pochi minuti degenera coinvolgendo una decina di persone. La zuffa prosegue fuori dalla discoteca, dove Bacchi interviene in difesa di un suo amico aggredito dal gruppo di Cangemi. È a questo punto che il 22enne viene preso di mira da Cangemi e da un minorenne, con una serie di violenti calci alla testa e al torace. Bacchi cade a terra esanime, mentre il 118 accorre sul posto trovandolo già in condizioni disperate. Trasportato d’urgenza in ospedale, Francesco muore poco dopo il ricovero per le gravi lesioni riportate.

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Le prove dai filmati

La rissa, avvenuta attorno alle 3 di notte, è stata interamente ripresa dalle telecamere presenti nella zona, sia private che comunali. Proprio i filmati si sono rivelati fondamentali per ricostruire l’intera dinamica dei fatti e per identificare tutti i partecipanti allo scontro, ma soprattutto gli autori materiali dell’omicidio del giovane.

Il caso del minorenne coinvolto

Tra coloro che hanno scelto il rito abbreviato figura anche il minorenne, oggi maggiorenne, che avrebbe sferrato i calci decisivi contro la vittima. Attualmente l’indagato si trova in una comunità ed il Tribunale per i Minorenni ha rigettato l’istanza di messa in prova avanzata dal pm e dal difensore, ritenendo necessarie misure più stringenti date la gravità delle accuse.

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La perizia medico legale e le richieste dei legali

Intanto è stata depositata la perizia medico legale effettuata sul corpo del 22enne su richiesta dei legali delle parti civili costituite (la madre, il padre, il fratello e la sorella di Francesco). I difensori chiederanno la modifica del capo d’imputazione per il ragazzo che affiancò Cangemi nel pestaggio, con la contestazione di omicidio volontario. Inoltre, è stata avanzata istanza per contestare alcune aggravanti finora non ipotizzate per il gruppo di Cangemi, come i futili motivi, il fatto che la rissa sia avvenuta davanti a minori e la minorata difesa della vittima. Si attende ora l’udienza del 30 settembre, con Cangemi che dovrà presentarsi a giudizio con l’accusa di omicidio.

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