Le patatine fritte più salutari dell’olio d’oliva. Ci provano i francesi a esaltare le specialità transalpine a discapito di quelle italiane. Davvero le cosiddette french fries possono essere considerate tali rispetto all’olio italiano e siciliano? Una guerra persa in partenza probabilmente. Se ne parla a Palermo nel corso di un evento a cui prenderà parte perfino il leader della Lega Matteo Salvini che domani sarà all’aula bunker dell’Ucciardone per un’udienza del processo Open Arms.
A Palermo “Europa e Made in Italy”
Organizzatrice della manifestazione è Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, che così prova a fronteggiare, con un convegno dal titolo ‘Europa e Made in Italy, le nuove regole europee che mettono a rischio il futuro delle nostre eccellenze alimentari. L’incontro è a cura della delegazione del Carroccio, a Bruxelles, con il gruppo Identità e Democrazia.
Difendiamo le eccellenze siciliane
“E’ un privilegio poter organizzare questo convegno a Palermo – dice l’eurodeputata di Licata -. La nostra regione ha importanti eccellenze agroalimentari, che meritano una vetrina; mai come in questo momento, però, soffre a livello economico. Si parlerà di made in Italy, ma soprattutto di made in Sicily: saranno presenti le più importanti associazioni di categoria e alcune tra le più prestigiose aziende del settore”. “Ci tengo particolarmente – aggiunge – perché io a Bruxelles sono membro della commissione ENVI, che si occupa di ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare”. In un’intervista a Buttanissima Sicilia, la Tardino dice che lo scopo dell’evento è “Farci portavoce delle istanze dei produttori, informando correttamente i consumatori, e fare sistema contro le scelte errate dell’Europa”.
Vino considerato cancerogeno e semafori per i prodotti
Il punto cardine sarà dunque la tutela del Made in Italy sempre più attaccato dall’UE. È il caso del vino. “Si propongono per il vino un’etichettatura e un’immagine pubblicitaria simile a quella dei tabacchi. E’ assurdo. Associare il vino alle sigarette comporterebbe un grave danno all’intero settore, oltre che essere una misura sproporzionata”, dice nell’intervista. “La commissione, addirittura, ha proposto di eliminare i fondi destinati alla promozione di questo prodotto d’eccellenza. L’Italia deve muoversi e fare sistema per evitarlo”. Altra battaglia è sul Nutri-Score, il sistema di etichettatura cosiddetto ‘a semaforo’. “E’ un sistema che non informa correttamente il cittadino – spiega la Tardino -. Che tiene conto dei contributi nutrizionali del prodotto, ma non delle singole porzioni rispetto alla quantità giornaliera raccomandata”.
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