Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, dopo l’ok al Senato, è stato approvato anche dalla Camera dei Deputati e diventa legge. I voti a Montecitorio sono stati 172 a favore, 99 contrari ed un astenuto.

Opinioni contrastanti sul fronte politico: per i Cinquestelle è una legge “Spaccaitalia”, per la Lega “Modernizza l’Italia”.

Di Paola, “Per sanità e scuola sarà Catastrofe”

Il coordinatore regionale per la Sicilia del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola sottolinea: “Su questo quantomeno il governo Meloni è stato coerente: aveva in programma di spaccare l’Italia e con l’ok definitivo della Camera sull’autonomia differenziata, lo ha fatto. Se non si torna indietro, per il Meridione e la Sicilia in particolare sarà la catastrofe. Scuola e sanità, soprattutto rischiano di essere massacrate. E pensare ad una sanità ancora peggiore di quella che in Sicilia costringe ad attese infinte per visite ed esami e a stazionamenti lunghissimi nei pronto soccorso, onestamente fa venire i brividi”.

Di Paola continua: “Quando gli italiani e i siciliani in particolare si troveranno di fronte alle conseguenze di questa scellerata riforma, sappiano quantomeno a chi dire grazie.  Probabilmente si morderanno le mani per avere dato fiducia a un governo che tutto sta facendo tranne gli interessi dei cittadini. E tutto questo, ovviamente, col silenzio complice del governo Schifani”.

Tardino, “Approvazione consentirà al Paese di modernizzarsi”

In casa Lega i toni sono ben diversi: Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega Salvini Premier, sottolinea: “L’approvazione della legge sulla autonomia differenziata non è solo il riconoscimento del valore delle singole regioni nella nostra nazione, ma consentirà al Paese di modernizzarsi avvicinando realmente i servizi ai cittadini. Da regione autonomista, che anzi dovrebbe lavorare per una totale attuazione dello statuto, non possiamo che ritenere legittima la richiesta di chi pretende pari dignità del proprio territorio”.

Ed inoltre: “Sarà compito nostro, delle regioni del sud, attraverso gli strumenti a garanzia dei livelli essenziali di prestazioni inseriti nel testo, dimostrare di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano. Decenni di gap infrastrutturali, economici e sociali, che hanno relegato il sud a territori di serie B, sono stati, evidentemente, conseguenza di un sistema che non ha funzionato. Oggi si inverte la rotta, ancorando anche alla responsabilità di ciascuno la gestione della res publica e premiando chi, al contrario, merita. Peraltro l’inserimento in Costituzione del principio di insularità, da noi fortemente voluto e promosso, sarà garanzia della tutela dei diritti dei cittadini di Sicilia e Sardegna”.

E conclude: “Da leghista, un plauso al ministro Calderoli, per aver portato avanti un provvedimento coraggioso con la competenza che lo contraddistingue e al vicepremier Salvini che ha reso ciò possibile facendo della Lega un partito nazionale”.

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