- E’ morto l’oncologo palermitano Angelo Di Leo
- Aveva 58 anni
- Era ritenuto uno dei massimi esperti del carcinoma alla mammella
- Grande cordoglio a Palermo e a Prato, dove il medico lavorava
E’ morto l’oncologo palermitano Angelo Di Leo, aveva 58 anni.
La notizia ha gettato nello sconforto il mondo della medicina.
Il cordoglio dell’Ordine dei Medici di Palermo
“La morte di Angelo Di Leo è una notizia tristissima che nessun medico vorrebbe sentire. Una malattia ha portato via un grande uomo di scienza, il primo italiano vincitore del ‘Lifetime Achievement Award 2019’ che l’Esmo (European Society of Clinical Oncology) gli ha conferito per la sua straordinaria carriera dedicata alla formazione dei giovani e alla ricerca, soprattutto sul tumore alla mammella e le terapie personalizzate. Grazie a lui e alla passione di alcuni cervelli in fuga rientrati dall’estero, il Centro oncologico di Prato oggi è un punto di riferimento importante di assistenza oncologica e di ricerca. La famiglia, la professione, la sanità, la medicina, l’Ordine e tutti i suoi i suoi iscritti pagano un tributo altissimo per questa perdita. E’ stato un grande onore Angelo, conoscerti e averti nella Casa comune dei medici di Palermo”. Con queste parole il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato e il Consiglio direttivo si stringono con dolore al grave lutto che ha colpito ieri la famiglia di Angelo di Leo, oncologo di fama internazionale, iscritto all’Ordine dei medici di Palermo, considerato nel mondo uno dei massimi esperti del carcinoma alla mammella.
Chi era Angelo Di Leo
Come si legge su La Repubblica, laureatosi nel capoluogo siciliano nel 1988, specializzatosi in oncologia medica a Pavia, Di Leo aveva svolto il suo tirocinio all’Istituto tumori di Milano. Nel 1996 era andato a lavorare alla divisone di oncologia medica dell’Istituto Jules Bordet di Bruxelles, dove dal 2000 aveva ricoperto la carica di direttore associato e direttore medico del gruppo di ricerca Breast. Nel 2003 il rientro in Italia, a Prato, come direttore dell’oncologia dell’ospedale Santo Stefano. Ad aprile scorso aveva lasciato l’incarico per assumere quello di coordinatore dell’Azienda sanitaria per lo sviluppo di programmi per la ricerca clinica.
Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco di Prato Matteo Biffoni che lo ricorda come “punto di riferimento per la medicina, ha dedicato tutte le sue energie per le cure e la ricerca oncologica. Insieme con la Fondazione Pitigliani ha gettato le basi per la nascita di un centro oncologico a Prato”
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