Il controverso conflitto israelo-palestinese e gli accordi di pace mai stipulati. Parte da qui la lunga testimonianza, accompagnata da un’analisi critica dei fatti nel medio oriente, raccolta nel libro “Palestina Israele. Il lungo inganno la soluzione imprescindibile” composto a quattro mani dagli autori Luciano Neri e Mario Capanna. L’opera, presentata ai Cantieri Culturali alla Zisa, si propone di esaminare le responsabilità e le conseguenze di un processo di pace che, secondo quanto riportano, è stato più un inganno che un reale tentativo di soluzione.

“Gli accordi di Oslo, così come viene riconosciuto dagli stessi vertici dei servizi segreti israeliani, miravano a guadagnare tempo da parte di Israele per attuare l’occupazione della Cisgiordania e di Gaza – ha dichiarato Mario Capanna, uno degli autori – in questo senso la soluzione imprescindibile, fino a quando non ci sarà lo stato palestinese non ci sarà mai la pace in medio oriente”.

I punti nodali del libro

I due autori, attraverso la loro esperienza diretta con pacifisti palestinesi e israeliani in Cisgiordania, Gaza e Israele, offrono una prospettiva unica, priva di condizionamenti della propaganda occidentale. La loro narrazione è arricchita da testimonianze fotografiche che documentano la vita quotidiana nei territori occupati, evidenziando le difficoltà e le ingiustizie subite dalla popolazione palestinese.

Uno dei punti centrali del libro è la critica agli accordi di Oslo, che, pur essendo stati presentati come un passo verso la pace, sono stati in realtà utilizzati dalle autorità israeliane per guadagnare tempo e consolidare l’occupazione. Gli autori citano le parole di ex funzionari israeliani, come Levi, capo delegazione alle trattative, che riconoscono la mancanza di una vera volontà di creare uno stato palestinese indipendente. Questo riconoscimento pone interrogativi fondamentali sulla sincerità delle negoziazioni e sulla reale intenzione di raggiungere un accordo duraturo.

Capanna e Neri non si limitano a descrivere i fallimenti. Analizzano anche le forze che hanno contribuito alla cresciuta di Hamas, un fenomeno che ha radici profonde nella frustrazione e nell’assenza di prospettive per il popolo palestinese.

Il libro si conclude con un appello chiaro: la creazione di uno stato palestinese è l’unica soluzione possibile per interrompere un ciclo di violenza che sembra destinato a ripetersi all’infinito. Senza un riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, la pace in medio oriente rimarrà un obiettivo irraggiungibile.

“Vogliamo mettere la parola fine con la Pace”

“Dobbiamo fare di tutto per fare in modo che si raggiunge la pace – ha dichiarato Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo – le armi, la guerra e tutto questo potere distruttivo non possono far altro che creare un divario, allontanare e seminare odio su odio – continua – oggi siamo qui perché vogliamo dire ancora un volta la parola Pace”.

Articoli correlati