La spaccatura fra Udc siciliano e nazionale è ormai dietro l’angolo, quasi cosa fatta e l’arrivo, domani in Sicilia, del segretario nazionale Lorenzo Cesa non lascia adito a dubbi. ma è davvero una buona idea litigare in un partito che certamente non ha consensi in doppia cifra in questi anni?
Buona o cattiva idea fatto sta che è in corso uno scontro per la leadership fra Lorenzo Cesa e Gianpiero D’Alia, il primo segretario nazionale (per un solo voto, quello del capogruppo all’Ars Mimmo Turano ) e il secondo presidente nazionale del partito. uno scontro che si consuma in Sicilia e sulla Sicilia visto che il messinese D’Alia si sente forte proprio qui e proprio in Sicilia ha espresso la dirigenza regionale del partito.
La reazione dei siciliani alla discesa a Palermo di Cesa è abbastanza chiara “Trovo lunare – dice il segretario Adriano Frinchi a BlogSicilia – che il segretario nazionale e alcuni dirigenti di un partito vengano in Sicilia bypassando non tanto il segretario quanto un intero gruppo composto da nove parlamentari all’Ars e tremila iscritti. Se questa è la politica di oggi non esito a dire che mi sento fuori tempo e fuori dal mondo”.
E in queste parole sta tutto lo scontro. uno scontro che proprio i deputati soffrono tremendamente. Lo soffre e lo soffrirà ancora di più a breve il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che vuole candidarsi a sindaco di Messina e se il partito è spaccato o se addirittura in Sicilia non dovesse poter contare sul simbolo questo sarebbe un bel problema.
Ma a soffrire più di tutti è il capogruppo Mimmo turano, messo alla guida del gruppo all’Ars dai deputati che D’Alia considera suoi (anche se i nazionali dubitano) ma amico personale di Cesa che ha votato per la segreteria nazionale. Un voto determinante. Proprio lui, Turano vorrebbe mediare, evitare la diaspora. ma c’è poco tempo, davvero poco…