Il tribunale di Termini Imerese ha assolto Luca Rughoo, scampato alla strage di Casteldaccia, dal reato di evasione. I fatti risalgono al 3 novembre 2020.
Ai domiciliari, uscì da casa per una attacco di panico
Era il secondo anniversario della strage di Casteldaccia, in cui avevano perso la vita 9 persone, tra cui la madre, la moglie e il figlio di Rughoo, di appena due anni. Rughoo, che si trovava agli arresti domiciliari, accusato di estorsione e minacce nei confronti del titolare di un locale di Bagheria, ha avuto attacchi di panico e, dopo avere regolarmente avvisato i carabinieri di Bagheria, si recò in pronto soccorso. Ma, probabilmente perché non disattivato dai carabinieri, il braccialetto elettronico diede il segnale di evasione e i carabinieri si recarono a casa dell’imputato, non trovandolo. Da qui il processo a carico di Rughoo per evasione.
Si era recato al pronto soccorso, da qui l’assoluzione
L’avvocato Salvo Priola, che ha difeso Rughoo attraverso la produzione dei certificati medici, ha dimostrato che Rughoo si era regolarmente presentato al pronto soccorso, dove era stato visitato dal medico di guardia, che aveva diagnosticato uno stato d’ansia derivante dal ricordo del terribile evento che aveva colpito la sua famiglia. Da qui la sentenza di assoluzione emessa dal tribunale di Termini Imerese.
Era scampato alla tragedia di Casteldaccia
Era scampato alla morte il 4 novembre dello scorso anno nella tragedia di Casteldaccia (Pa), dove morirono nove persone per l’esondazione del fiume Milicia che allagò una villetta abusiva. Emanuele Rughoo detto Luca, 43 anni, con la figlia maggiore Manuela e una cuginetta erano andati a comprare i dolci. Venne arrestato nell’operazione Octopus dei carabinieri con l’accusa di estorsione e le minacce con l’aggravante del metodo mafioso ai gestori del Cafè Verdone di Bagheria. Erano passate due settimane dalla tragedia di Casteldaccia il 18 novembre 2018 le intercettazioni ambientali nel locale registravano Rughoo nel locale che intimidiva e minacciava i titolari: “siete fortunati ad essere nelle grazie di Gaspare…no che poi questa sera c’è il rischio che qualche madre deve piangere un figlio… io e ne sto andando, di quello che succede dopo io non voglio sapere niente e non sono responsabile di quello che fanno gli altri”.
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