“Mi trovavo nel portone dell’istituto Sant’Anna in di via D’Ossuna che è aperto per consentire agli alunni di entrare a scuola. Erano entrati alcuni ragazzini. Noi non abbiamo sentito nulla. Solo attorno alle 8 le sirene della polizia”. A parlare è una delle suore dell’Istituto San’Anna, scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado.
“Abbiamo ricevuto alcune telefonate delle mamme degli alunni che hanno chiamato allarmate per sapere cosa fosse successo. Abbiamo rassicurato tutti i genitori che dentro l’istituto il clima è rimasto sereno. Le attività scolastiche sono proseguite garantendo agli alunni la massima serenità”.
Ma qualcuno ha visto qualcuno che passava a bordo di auto o moto. “Non abbiamo visto niente – ribadisce la suora – abbiamo sentito le sirene della polizia e ci siamo chieste cosa fosse successo. Poi abbiamo saputo dell’omicidio”.
Un gruppo di studenti che frequentano il liceo Scientifico nella vicina via Imera a Palermo ad ora di ricreazione è andato in via D’Ossuna sul luogo del delitto di Giuseppe Dainotti.
“Abbiamo letto la notizia su alcuni giornali on line e siamo venuti qui a vedere di persona – racconta uno di loro – Noi veniamo qui a scuola a due passi. E così siamo venuti a vedere di presenza cosa fosse successo. Non mi era capitato di vedere una persona uccisa. L’avevo vista solo in televisione. Bruttissima esperienza”.
Gli studenti passano velocemente lungo il filo bianco e rosso che delimita l’area dove è avvenuto l’omicidio. Guardano qualche secondo e vanno via.
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