Un dolore lacerante ma composto per una mamma che probabilmente non ha più lacrime per quanto accaduto e dalla quale proviene, per tutti, una grande lezione di civiltà e di fiducia nella giustizia.
Sono stati celebrati ieri pomeriggio i funerali di Paolo La Rosa, il 21enne di Cinisi ucciso a coltellate a Terrasini nella notte tra domenica e lunedì dopo una serata trascorsa in discoteca.
Due paesi attoniti, divisi fra rabbia e dolore. A Cinisi e Terrasini, tutti si chiedono perché Paolo è morto, il perché di tanta violenza contro lui.
Le esequie si sono tenute in piazza a Cinisi proprio dopo aver accertato che la chiesa del paese non avrebbe potuto contenere tutti i partecipanti al rito funebre officiato dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi.
Sul palco, allestito per la funzione, è salita anche la mamma di Paolo, Loredana Zerbo, che con la voce rotta dall’emozione, ha voluto parlare ai presenti lanciando un importantissimo messaggio di legalità.
“Ringrazio tutti i ragazzi presenti in questa piazza, amici di mio figlio o semplici conoscenti – ha detto la donna stringendo un foglio tra le mani -. Io ho scritto qualcosa solo per ricordarmi e non dimenticare nulla però non c’è niente di retorica in quello che sto dicendo, mi dovete ascoltare bene tutti, mi dovete promettere che mi ascolterete, non parlate tra di voi, tutto passerebbe così come se non avessi fatto nulla. Ascoltatemi bene ragazzi!“.
“Paolo era la mia vita, – ha raccontato la madre della vittima – era il sole, il sole che entrava dentro casa, ogni giorno.
So che tutti voi lo amavate, e sentiamo tutto il vostro affetto.
Ma se davvero volete rispettare la sua memoria, dovete farmi due promesse. Ascoltate bene.
La prima è che non vogliamo più violenza ed odio, perché portano solo dolore.
Paolo amava la vita e voi dovete viverla nel rispetto degli altri e di voi stessi”.
Nonostante lo strazio per la morte del figlio, la signora Loredana ha rivolto il suo pensiero alle altre due famiglie coinvolte in questo terribile omicidio.
“In questa tragedia ci sono altre due mamme che soffrono, – ha puntualizzato la donna – anche se non soffrono come sto soffrendo io.
Ma anche loro stanno soffrendo, perché i loro figli hanno fatto una cosa bruttissima e sicuramente loro non glielo hanno insegnato.
Sicuramente. E anche loro stanno soffrendo per quello che sta succedendo.
Quindi per favore, nel rispetto nostro e di mio figlio Paolo, di tutti, di queste mamme, non pensate di intervenire in qualche modo facendo vendetta perché noi non vogliamo questo, nessuno si deve permettere di fare questo.
Noi crediamo e abbiamo piena fiducia nella giustizia, vi chiediamo quindi di aiutarci nel rispetto della giustizia”.
Da qui la richiesta della seconda promessa e l’appello alle due comunità di Cinisi e Terrasini: “Chi era presente e ha vissuto o sentito quello che è successo vada dai carabinieri e li aiuti parlando.
Non state in silenzio, perché il silenzio noi aiuta nessuno, nemmeno voi stessi, perché vi fa stare male.
Se voi sapete, qualsiasi cosa avete visto, anche una sciocchezza, qualsiasi cosa, anche qualcuno che alzava una mano o diceva una parola, magari per voi è una stupidaggine ma per gli inquirenti no, per loro è importante.
E’ importante proprio per dare la giustizia vera a mio figlio Paolo.
Quindi mi raccomando, ragazzi, non siate superficiali”.
“Non infangate la memoria di Paolo con altra violenza – ha detto energicamente la signora Loredana ai presenti – ma onoratela con l’amore per la vita e vivete una vita degna di questo nome, anche per mio figlio Paolo.
Questo è un appello che vi faccio e che non dovete dimenticare, tutti ragazzi, tutti.
Io non vi conosco tutti, mio figlio Paolo aveva tanti amici ma io non li conosco tutti.
Però ve lo chiedo con amore di mamma, non fate vendetta da soli, perché noi non vogliamo questo.
Non vogliamo questo e non ve lo permetto. Vi prego, fatelo per mio figlio Paolo”.
A sferrare i fendenti mortali per Paolo, il fidanzato della sorella al culmine di una banale lite.
Per l’omicidio dunque è già finito in carcere Alberto Mulè, mentre il cugino Filippo Mulè, è indagato per favoreggiamento. Quest’ultimo è stato arrestato anche per un tentato omicidio commesso il 7 settembre dello scorso anno, sulla spiaggia Magaggiari di Cinisi ai danni del 20enne Pierpaolo Celestre.