Il quartiere palermitano di Cruillas è ancora sotto shock per l’omicidio di Roberto Frisco, 27 anni, ucciso a coltellate sabato sera.
Dopo aver convalidato l’ arresto delle cinque persone indagate per la rissa che ha scatenato l’omicidio il gip Lorenzo Matassa ha anche confermato la custodia cautelare in carcere per tutti. Compreso Giuseppe Frisco, padre della vittima, rimasto gravemente ferito anche lui e che ieri, dopo tre giorni di coma, ha ripreso conoscenza. Resta intubato all’ ospedale Cervello e non può per ora essere dunque interrogato.
Un duello a colpi di coltello, che gli inquirenti stanno ricostruendo a partire dagli interrogatori. La lite sembrerebbe scaturita da banali motivi, forse uno sguardo di traverso che ha avuto come teatro piazza Lampada della Fraternità, meglio nota come piazza Cruillas.
E’ qui che si sono affrontati i Lo Piccolo e i Frisco. E tutto sarebbe nato da un litigio tra Francesco Frisco, fratello del ragazzo morto e una persona ancora ricercata dai carabinieri (che non avrebbe però partecipato alla rissa finale).
Interessanti le dichiarazioni rese da un altro indagato, Giuseppe Lo Piccolo, padre di Nunzio e Salvatore, indagati pure loro, che pur essendo invalido e costretto su una sedia a rotelle avrebbe ammesso la sua partecipazione alla rissa finale,
accusando il figlio Nunzio, definendolo “una testa calda che va subito alle mani”, di aver ferito Roberto e Giuseppe Frisco.
A supportare le sua affermazioni, anche il figlio Salvatore, che avrebbe dipinto il fratello Nunzio come un tipo rissoso e violento.
Il giovane avrebbe anche sostenuto di non conoscere il motivo della rissa nella quale è rimasto coinvolto, in quanto sarebbe arrivato in piazza Cruillas dopo una chiamata della madre. La donna gli avrebbe detto: “Stanno ammazzando tuo fratello”.
Nunzio Lo Piccolo, ferito anche lui gravemente al vaso all’inguine, è ormai fuori pericolo di vita, ma ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice.