Palermo

Il Loco di Padre Pio a Cefalù donato alla Diocesi dopo i devastanti incendi

Il Loco di Padre Pio, in contrada Monte a Cefalù (PA), è stato donato alla Diocesi di Cefalù dalle eredi di Calogero Mosa, facendo seguito alle sue volontà. Il sito, che era aperto al pubblico per la preghiera, è stato quasi completamente distrutto dagli incendi dell’estate 2023; fiamme che hanno quasi miracolosamente risparmiato la statua del Santo di Pietrelcina.

I violenti incendi

Subito dopo l’incendio, il Vescovo di Cefalù, Mons. Giuseppe Marciante, si era recato sul posto per verificare i danni causati dai violenti roghi che avevano colpito principalmente i comuni di Cefalù, Gratteri e Lascari nel settembre dello stesso anno.

La donazione

L’atto di donazione è stato formalizzato ieri dalla signora Anna Garofalo, vedova di Calogero Mosa, scomparso nel 2021, dalle sue figlie e dal Vicario Generale, Don Giuseppe Licciardi, stante la procura di Mons. Vescovo che ringrazia la Famiglia Mosa e tutti coloro che già si sono resi disponibili per il ripristino dell’area. Inoltre, in una prossima celebrazione, sarà posizionata una targa in memoria di Vincenzo, Clara e Lillo Mosa.

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Chiesti alla Regione danni per due milioni di euro dopo gli incendi in Sicilia del 2023, inizia la causa

È stato depositato in tribunale, a Palermo, l’atto di citazione nei confronti della Regione Siciliana per il risarcimento dei danni causati dagli incendi che, nell’estate 2023, hanno colpito il territorio, con enormi danni ad abitazioni private ed attività commerciali.

Una vicenda che ha sensibilizzato non solo i danneggiati ma anche numerosi cittadini, che si sono uniti, dando vita all’associazione “Isola Fenice”, su impulso della chef Bonetta Dell’Oglio, con lo scopo di far ascoltare la propria voce ed evitare nuovi danni alla natura, all’ambiente, al territorio e alla popolazione.

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La causa

Dopo circa un anno, un lavoro di studio ed approfondimento portato avanti dallo studio legale Palmigiano e Associati, che da anni si occupa delle battaglie per le inefficienze della pubblica amministrazione, per capire cosa non avesse funzionato ma, soprattutto, chi avrebbe dovuto vigilare per evitare la situazione, la richiesta, firmata dagli avvocati Alessandro Palmigiano, Licia Tavormina e Luca Panzarella, è di quasi 2.000.000,00 di euro.

La causa ha messo insieme 18 ricorrenti tra cittadini che hanno perso le loro abitazioni o che hanno subito danni rilevanti alle loro attività imprenditoriali (anche un hotel ed un agriturismo) a Cefalù, Gratteri, Gibilmanna, nei dintorni di Palermo, la zona del trapanese e nella provincia di Messina. Le vicende e i racconti hanno denominatori comuni: le fiamme che avvolgono case, attività, automobili, richiesta di soccorsi che tardano ad arrivare e, quando arrivano, non hanno gli strumenti per domare le fiamme, lasciando la gestione dell’emergenza a imprenditori, anziani e famiglie.

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