Gli antichi altari barocchi salvati dalla demolizione di una chiesa in pieno centro storico e il patrimonio librario della Compagnia di Gesù custodito nel Fondo antico con 24 mila volumi: sono le gemme più preziose dell’Istituto Gonzaga di Palermo, inserite nel percorso de «Le vie dei tesori» di quest’anno (visite venerdì e sabato dalle 10 alle 18, domenica dalle 10 alle 13) e che gli studenti dei licei racconteranno nel dettaglio ai visitatori durante un pomeriggio speciale.
Appuntamento dunque venerdì 26 ottobre, alle 17,30, nella Biblioteca dell’Istituto Gonzaga, in via Piersanti Mattarella 38, a Palermo.
I ragazzi sveleranno i segreti di alcuni volumi di particolare pregio del Fondo librario antico (incunaboli, antifonari/manoscritti, itinerarium Rosaliae), ma anche l’affascinante storia della Cappella San Giuseppe, costruita a partire dal 1921, per volere del superiore dei Gesuiti padre Pasquale Borrello, ma nel 1927 abbellita dall’inserimento di tre altari barocchi in marmo policromo donati dal cardinale Lualdi e provenienti dalla chiesa di Santa Maria della Grotta, un tempo appartenente al Collegio Massimo dei Gesuiti in via Toledo (oggi corso Vittorio Emanuele) che, a causa delle leggi anticlericali borboniche (1767) e sabaude (1866), venne prima confiscata alla Compagnia e poi gradualmente smantellata per diventare vano di accesso dell’attuale Biblioteca regionale.
A guidare gli studenti in questo percorso padre Vitangelo Denora sj, direttore generale del Gonzaga-Isp, il professor Andrea Ferruggia, storico e docente del Gonzaga, la professoressa Milena Libutti, bibliotecaria.
«È molto bello e significativo che siano i nostri liceali a fare da padroni di casa conducendo turisti, palermitani e non, alla scoperta dei tesori che custodiamo da secoli – sottolinea padre Denora – e accompagnandoci tutti alla scoperta della storia di questo istituto che si prepara a celebrare il suo compleanno numero 100».
Alla fine dell’incontro sarà possibile effettuare una visita guidata alla Cappella e alla mostra allestita nel Fondo librario antico.
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