Il 7 febbraio 2012 Rosanna Lisa Siciliano, 37 anni, fu uccisa a Palermo in un alloggio di servizio della Caserma Le Falde dell’Arma dei Carabinieri, con la pistola d’ordinanza, dal marito Rinaldo D’Alba, appuntato scelto, che subito dopo si suicidò, lasciando le due figlie minori, Noemi e Lussianna, cresciute grazie al supporto degli zii materni, Michele Meli e Manuela Siciliano. Una storia tragica raccontata da una produzione teatrale.
I riflettori si accendono sulla nuova produzione di Raizes Teatro, anche in questo caso ispirata ad fatto di cronaca realmente accaduto. L’opera è scritta e diretta da Alessandro Ienzi, regista palermitano e direttore di Human Freedom 21, rinomato programma internazionale di tutela dei diritti attraverso le arti, fatti scandagliati anche in approfonditi colloqui con i familiari di Lisa.
Il corto sarà presentato il 10 aprile alle ore 20 in streaming sui canali della Compagnia Raizes Teatro e del programma Human Freedom 21. “Il caso Siciliano, è un caso di cronaca che riguarda tutti, non solo i familiari o gli operatori di Giustizia – dice Ienzi –. Nelle pieghe di questa storia si riconoscono i punti cardine della cultura che favorisce il fenomeno del femminicidio. Il lavoro conferisce alla nostra produzione artistica un nuovo ruolo e una responsabilità: la pubblica difesa delle vittime. A questo corto ne seguiranno altri che hanno per oggetto altri fatti di cronaca italiana e internazionale”.
C’è un messaggio vocale, di 23 minuti, che Lisa Siciliano aveva registrato un anno prima di essere uccisa, in cui la donna si rivolge al giudice che doveva decidere sulla separazione dal marito che la tormentava con botte e insulti. Rosanna Lisa aveva informato i superiori delle botte subite dal marito, del suo atteggiamento violento e denigratorio. A seguito dell’archiviazione del processo penale, nel 2018, la famiglia di Rosanna Lisa aveva presentato domanda risarcitoria nei confronti del Consiglio dei Ministri e dei ministeri della Difesa e della Giustizia perché si accertasse una eventuale omissione da parte dell’Arma dei carabinieri che, secondo quanto presentato in denuncia dai parenti, non avrebbe agito nei confronti dell’appuntato in modo adeguato per scongiurare quella tragedia. Per le parti avverse quelle richieste risarcitorie erano prescritte o infondate. La prescrizione, secondo quanto scrive la giudice, arriva per un ritardo nella presentazione della denuncia e quindi per “il decorso del termine di cinque anni dalla data dell’omicidio”.
“Per raccontare la vicenda – aggiunge Ienzi – ci siamo basati sulle stesse parole di Lisa, che abbiamo rielaborato con elementi di narrazione”. “Secondo lei, signor giudice, questo processo come va a finire?”, chiede la donna, alla fine del cortometraggio. Ad oggi le figlie di Rosanna Lisa Siciliano non hanno ottenuto alcun ristoro da parte dello Stato. L’interprete è Noemi Francesca, apprezzata attrice napoletana diplomata alla Scuola Internazionale di Teatro.