Sulla legittimità della liquidazione della parcella all’ex assessore regionale Pier Carmelo Russo dovrà esprimersi il segretario generale della Regione. E’ stato infatti interpellato dal governo regionale per dirimere la questione sul piano tecnico. Quella cifra e con queste modalità spetta a Russo? Sulla questione in questi giorni si è alzata una bufera e per primo il presidente della Regione Renato Schifani ha avanzato dei dubbi.
La decisione della giunta
La giunta regionale, nella seduta di oggi, su proposta del presidente Schifani, ha deliberato la richiesta di un parere al segretario generale della Regione. L’avvocato Maria Mattarella dovrà quindi esprimersi sulla spinosa vicenda della parcella degli avvocati Pier Carmelo Russo, ex assessore regionale, e Francesco Stallone. Si tratta di attività professionali svolte nei confronti della Regione Siciliana in relazione alla questione dei termovalorizzatori. “Su questa vicenda abbiamo già chiesto la trasmissione degli atti per poter effettuare un approfondito esame della vicenda – ha affermato Schifani -, vogliamo vederci chiaro”.
Il perché della parcella
Quella cifra sarebbe il conto reclamato per le prestazioni da avvocato svolte per difendere la Regione nei contenziosi di alcune industrie. Scontri in tribunale nati in conseguenza alla revoca dei bandi voluti dal governo Cuffaro per realizzare i termovalorizzatori in Sicilia. Era stato il successivo governo Lombardo a stoppare le gare per delle presunte irregolarità. All’epoca i colossi che si erano aggiudicati il bando però non rimasero fermi e presentarono ricorsi contro lo stop deciso dalla Regione. A quel punto Russo, che precedentemente era stato assessore all’Energia ma si era dimesso, fu richiamato dallo stesso Lombardo ad assistere la Regione. Questa volta il suo ruolo fu quello di avvocato nei contenziosi con le industrie.
I ricorsi
Adesso, dopo oltre 15 anni, la Regione pare sia riuscita a risolvere, quantomeno in parte, quei contenziosi. Vicenda che ha prodotto più di trenta diversi giudizi, con gli industriali che hanno ritirato gli ultimi ricorsi presentati. Dunque alla fine non è andata male, visto come si erano messe le cose. Peccato però che restano da pagare le spese legali. Non una bazzecola: 3 milioni 478 mila 717 euro in favore di Russo e a poco più di un milione e mezzo di euro per l’avvocato Francesco Stallone.
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