“Si possono coniugare uguaglianza e pari opportunità con l’economia di mercato per tornare ad essere una terra dove si può nascere, studiare, lavorare, far famiglia ed invecchiare serenamente”.
Così Gaetano Armao, leader del Movimento dei SicilianIndignati e vicepresidente designato della Regione Siciliana del centrodestra.
“In tal senso – ha aggiunto Armao – intendiamo sostenere l’impresa quale fattore di crescita e di progresso per la Sicilia. Solo l’impresa, infatti, può offrire ‘lavoro vero’ ed assicurare valore aggiunto ed innovazione. Compito dell’amministrazione regionale non è dare lavoro, troppo spesso manifestatosi precario, ma favorire la nascita e lo sviluppo d’imprese: eliminando pastoie burocratiche, riducendo l’eccessiva tassazione, garantendo sicurezza e legalità, favorendo ricerca ed esportazione“.
“Per attrarre investimenti – ha spiegato Armao – occorre puntare, utilizzando le prerogative autonomistiche e rinegoziando gli accordi con lo Stato, sulla fiscalità di svilupp e sulle zone economiche speciali, avendo riguardo anche dalle aree interne e montane”.
“Al fine di semplificare l’allocazione di nuove iniziative imprenditoriali extraregionali – ha proseguito Armao – occorre procedere alla costituzione di un’agenzia di attrazione degli investimenti che concentri, snellendoli, i processi decisionali su incentivi ed autorizzazioni per imprese non residenti che intendono realizzare nuove iniziative nella Regione, divenendone responsabile in termini di tempi ed incentivi, ammodernando altresì la legislazione urbanistica, edilizia e commerciale”.
“Occorre restituire centralità a capacità imprenditoriale ed iniziativa privata, al volontariato e alla famiglia – ha continuato il leader dei SicilianIndignati – e puntare su start-up, incubatori e reti d’impresa, ‘made in Sicily’, cooperazione, innovazione, sostegno finanziario”.
Armao ha, poi, spiegato che “si può ridurre la tassazione sulle pensioni inferiori a 1000€ mensili e detassare quelle di coloro che trasferiscono in Sicilia la residenza per dieci anni. E poi corre procedere all’eliminazione del bollo ‘prima auto’ perché si tratta di un bene essenziale per la vita delle famiglie e per recarsi al lavoro ed è già tassato all’acquisto, come pure è sottoposto ad oneri per l’utilizzo”.
“Per alimentare la spesa e ridurre il costo del lavoro va introdotta la moneta complementare – ha concluso Armao – mobilitando imprese, banche, sindacati e trainare produzione, assunzioni, investimenti. È necessario, inoltre, sostenere la crescita attraverso l’abbattimento della pressione fiscale su imprese e lavoro. Sul piano della lotta alla povertà occorre concentrare gli sforzi offrendo sostegno finanziario e microcredito alle famiglie, favorendo l’ingresso o il reingresso nel mondo del lavoro e sviluppando, accano a previdenza e sanità, il terzo pilastro del welfare”.
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